Asini. La storia come non l’avete mai sentita

Partitura per tre musicisti, quattro strumenti e una voce. E’ “Asini. La storia come non l’avete mai sentita”, un racconto del nostro Novecento fatto di lampi di ironia, assonanze sardoniche, stravolgimento via rigore. Fatto soprattutto delle storie di coloro che sono andati controcorrente, testardi e valorosi, incompresi o isolati, comunque rimpianti. Da Toscanini e i soldati del primo conflitto mondiale a Falcone, Borsellino, Chinnici, dai ragazzi della Rosa bianca a Rosa Parks e le rivolte cinesi, l’insolito mescolamento di uomini di stato e artisti, giornalisti e “missionari” appende la macrostoria ad un fil rouge di parole e note, il sound e i testi del cantautorato soprattutto italiano a cucire insieme territori ed epoche, da De Andrè a Gaber, da De Gregori a Nicolò Fabi, da Daniele Silvestri a Franco Battiato. Rappresentato in forma di studio-anteprima sia a Messina che a Siracusa, registrando il sold out in entrambe le piazze, “Asini” debutta venerdì 22 agosto alla Chiesa di S. Maria del Castello di Milazzo in due repliche. Il concerto-spettacolo nasce da un’idea di Vincenzo Quadarella, musicista, scrittore e sound designer che firma alcuni brani inediti dedicati ad “asini” gloriosi e testardi, il giudice Falcone su tutti, e sul palco è voce narrante, chitarra e canto. “Asini” ha la direzione artistica di Auretta Sterrantino, che con Quadarella compone QA–QuasiAnonimaProduzioni e vede in scena anche Filippo La Marca al pianoforte e, con viola e violino, Daniele Testa. “Via crucis” laica, “Asini” si inserisce nel solco del teatro-canzone, scegliendo parola e musica come principali veicoli di un messaggio unitario che si dipana lungo tutta la performance attraverso tappe “necessarie”. Ho pensato questo spettacolo, spiega Vincenzo Quadarella, come un mezzo per ridare dignità a persone ed azioni che, nella loro semplicità, sono riuscite ad influenzare il corso degli eventi storici. Piccoli eventi che disegnano la cosiddetta ‘macrostoria’. Definisco queste persone ‘asini’ perché cocciutamente e ostinatamente hanno seguito i loro ideali, indipendentemente dalle conseguenze”. La scelta degli strumenti è funzionale ai brani scelti per la narrazione e la sinergia tra i tre musicisti in scena, sinergia che traspare letteralmente da ogni nota, è “l’ingrediente segreto che ci consente di cercare di dare un senso più profondo alla ‘nostra’ storia”. “Asini” avrà un seguito, nella stagione invernale. E alla storia in senso tradizionale si sostituirà la storia del pensiero.

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