Il gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha emesso un’ ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa e di tre omicidi compiuti all’inizio degli anni 2000 nel corso della guerra di mafia che insanguinò Cosenza, oltre che di numerosi episodi di estorsione ed usura compiuti nell’ultimo decennio. L’operazione, condotta da personale della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro, della polizia e dei carabinieri di Cosenza, ha colpito boss e gregari della cosca Lanzino-Ruà, ritenuta la più potente a Cosenza. Tra gli indagati, secondo l’accusa, sarebbero da annoverare anche i responsabili degli omicidi di Vittorio Marchio, ritenuto un esponente di vertice della criminalità cosentina, ucciso il 26 novembre del 1999, di Enzo Pelazza, ucciso il 28 gennaio 2000 a Cosenza, e di Antonio Sassone, ucciso il 9 giugno 2000 a Terranova da Sibari. L’inchiesta rappresenta l’ultima fase dell’operazione ”Terminator” che nel maggio dello scorso anno portò in carcere otto persone accusate, a vario titolo, di altri tre omicidi compiuti sempre nella guerra di mafia consumatasi in provincia di Cosenza tra il 1998 ed il 2001.
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