E’ iniziata all’alba di questa mattina l’operazione dei Carabinieri del Comando Provincile di Cosenza, nell’ambito della quale 250 persone risultano indagate. A 63 malviventi invece, sono state messe le manette. I fermati appartengono a cosche della ‘ndrangheta attive nella provincia e con diramazioni in altre regioni. Gli arresti sono stati eseguiti in Lazio, Lombardia e Veneto. Alla maxi-operazione, che fa seguito all’inchiesta denominata la “Tela del Ragno”, hanno partecipato 500 militari, elicotteri e unità cinofile.
Le accuse per tutti sono di associazione mafiosa, omicidi, tentati omicidi, usura e estorsione. Accertate le infiltrazioni in numerosi appalti pubblici e sequestrati 15 milioni di beni mobili e immobili. Al centro dell’indagine, le dinamiche criminali delle cosche storiche del capoluogo e del versante tirrenico della provincia cosentina, con la ricostruzione della maggior parte dei fatti di sangue che hanno contrassegnato il territorio negli ultimi 30 anni di guerre di mafia.
Il blitz dei militari di Cosenza e del Ros, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ha consentito inoltre di sgominare sette cosche attive nell’area del Tirreno cosentino e nel capoluogo e con interessi in varie regioni. Tra gli arrestati ci sono gli autori e i mandanti di numerosi omicidi e attentati compiuti nell’ambito di una guerra di mafia che ha viste contrapposte, tra gli anni 1999 e 2004, diverse cosche del cosentino per il controllo delle attivita’ illecite sul territorio