“Ognuno ha la sua verità. Come si fa a distinguere chi dice la verità se ognuno è convinto della sua verità e sarebbe pronto a gettarsi nel fuoco per la sua verità? Qual è la chiave? La chiave è nell’ essere in grado di vedere le cose dal di fuori ed essere oggettivi. E’ un po’ come vedere la propria vita su uno schermo proiettata come in un film. La verità che appartiene a tutti quanti, per poter essere individuata necessita da parte nostra di un distacco dal coinvolgimento emotivo e soggettivo”.
Con queste parole inizia la nostra intervista a Marco Cesati Cassin, il suo primo libro “Il Ricercatore di Emozioni” è un thriller avvincente ed entusiasmante ambientato tra New York e Milano nel 2021. L’obiettivo è quello di trasmettere un messaggio di verità che si svela al lettore attraverso le coincidenze che di volta in volta si susseguono nelle vite dei protagonisti. Sono proprio le coincidenze, secondo gli studi svolti dallo scrittore, ad avere il compito di illuminare tutti noi verso il nostro destino e l’evoluzione della nostra spiritualità. Prima della pubblicazione di questo libro, a giugno 2011, Marco era stato ospite alla trasmissione Il Senso della Vita, affascinando il conduttore Paolo Bonolis e il pubblico attraverso racconti di coincidenze realmente accadute, che hanno cambiato il percorso di vita delle persone coinvolte e in alcuni casi anche il corso della storia. L’interesse suscitato da questo argomento ha spinto il conduttore a scrivere la premessa del libro di Marco e a sostenerne la divulgazione.
Marco sappiamo che le tue prime esperienze lavorative riguardano il settore alberghiero e del turismo, c’è stato qualche evento particolare che ti ha spinto ad occuparti intensamente di fenomeni legati alle coincidenze?
Ho iniziato a lavorare a 17 anni in un villaggio turistico, a 24 ero direttore, a 28 ero dirigente. Mi sono sempre occupato di alberghi e ho gestito qualsiasi genere di struttura legata al turismo alberghiero. Da 10 – 15 anni ho iniziato però ad interessarmi di questi fenomeni fino a staccarmi dalla mia iniziale attività. Questo perché ho deciso di seguire quello che sento come “mio compito o, se vogliamo, come senso della vita”, e come scritto nel libro “Matrix Divina”: <<Avvicinatevi all’oro del dirupo…ma è pericoloso…vi ho detto avvicinatevi all’oro del dirupo..ma è troppo pericoloso potremmo cadere…io vi dico di avvicinarvi all’oro del dirupo…ed essi si avvicinarono e lui li sospinse…ed essi volarono>>. Cioè, se tu credi ad una cosa fino in fondo, arrivi sul dirupo, non sai cosa ti aspetta sotto, ma ti butti.. devi credere. Ciò che mi ha portato a questa scelta è innanzitutto il fascino che ho sempre subito da questi argomenti, ma l’evento determinante è relazionato alla morte di mia madre avvenuta nel 1991. Sono stato sempre molto legato a mia madre, superato il momento drammatico ho fatto un viaggio in Guatalupe, un’isola meravigliosa a forma di farfalla, con una jungla pazzesca, piena di salite, dove si fanno delle lunghe marce di ore ed ore per raggiungere i famosi Chutes, delle stupende e suggestive cascate a velo. Un giorno andai a fare una di queste marce, non so perché ma scelsi la marcia più difficile. Lungo la salita era tutto umido, c’era tutta nebbia, mentre giù c’erano ampie distese di spiaggia e il mare corallino. Ero dentro questa foresta dove non c’era nessuno, avevo camminato per ore ed ore senza incrociare un’anima, alla fine sono arrivato in questa grande radura, dove un suggestivo velo a cascata veniva giù e sotto di esso c’era un’enorme masso liscio. Ebbi un momento di grande debolezza e smarrimento, chiusi gli occhi e pensai:<<mamma cosa darei per poterti vedere>>. In quel momento ho riaperto gli occhi e su quel masso, dove un attimo prima non c’era nulla, è comparso un passerotto, zuppo d’acqua, fermo e mi fissava. Ho pensato: <<adesso mi avvicino, allungo la mano, se non scappa via è lei>>. E così ho fatto e lui si è lasciato accarezzare. Da qui ho iniziato a fare le mie ricerche sulle coincidenze, sul loro significato e sul destino.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Io sono un comunicatore, il libro nasce in questo senso..ho ideato una trasmissione televisiva che si occupa di coincidenze e destino di persone comuni e persone famose. Ho depositato il format e fatto quanto necessario. La produzione con cui ero in contatto però non ha potuto realizzare il format. Ho deciso così di bypassare l’ostacolo e pubblicare un libro sullo stesso argomento. Inoltre dopo l’intervista con Paolo Bonolis si è messo in moto un meccanismo positivo per la realizzazione e messa in onda della stessa trasmissione, il nome sarà Antilia, della durata di un’ora e mezza alla settimana. Il perché di questo libro è informare il numero maggiore di persone sulla possibilità dell’accorgersi delle loro coincidenze e attraverso queste comprendere qual è il loro destino, quindi qual è il loro compito su questa terra. Il destino non è altro che il programma che l’anima, nel momento in cui si incarna, ha deciso, non da sola ma in comunione con forze superiori, di svolgere per quella vita attraverso quell’involucro sulla terra al fine di evolversi. Scopo di questa esistenza è infatti l’evoluzione dell’anima, logica che nasce da pensieri universali che si sposano un po’ con tutte le religioni e i grandi iniziati.
Le coincidenze quindi servono per capire il nostro destino? ossia dove dobbiamo andare?
Sì e questo sotto ogni punto di vista: salute, amore, soldi, famiglia. Qualsiasi cosa.
Marco tu parli di coincidenze e destino, ma come spieghi l’esistenza del libero arbitrio?
Il libero arbitrio esiste nel momento in cui si prende coscienza di sé stessi e non si è più meccanizzati, addormentati. La maggior parte della gente ha l’impressione di avere il libero arbitrio ma non ce l’ha. Il libero arbitrio si ha solo quando si inizia ad agire nell’interesse della propria evoluzione. Inoltre il libero arbitrio assoluto non esiste, perché questo intaccherebbe il libero arbitrio altrui, esiste invece il libero arbitrio, diciamo, contenuto che ci dà modo di proseguire il nostro cammino e di ricerca di sé stessi. Vivere senza un compito sulla terra ci rende persone infelici e prive di libero arbitrio. Qual è il problema? La maggior parte delle persone non capisce e non trova qual è il suo compito sulla terra. Se facesse caso alle coincidenze troverebbe il suo cammino.
Altri progetti?
Sto scrivendo un nuovo libro che parla del tempo e della vita dopo la vita. E’ ambientato tutto nel Bornio, Paupasia e Australia. Con questo nuovo lavoro entriamo nel vivo di un discorso più profondo che ci guida su domande relative alla morte e al tempo. Bisogna uscire dal meccanismo della vita e dal tempo visti in modo lineare, con un inizio ed una fine. La morte secondo me dovrebbe essere vista come una rinascita, non come la fine. Anche questo è il frutto di anni di studi, sono pieno di libri al riguardo e di MDE, cioè di persone che sono morte per x minuti e poi tornate in vita, oppure di incontri medianici, ossia persone che sono entrate in contatto con propri cari attraverso una canalizzazione o medium. Attraverso queste esperienze ho la certezza dell’esistenza di una vita dopo la vita. A sentire queste testimonianze è nettamente migliore di questa, perché questa è la vita dell’evoluzione e della sofferenza, la morte invece è come un riposo per prepararsi e poi ritornare in vita. Il proprio ciclo di evoluzione mediante le diverse vite che viviamo continua fino a quando non si hanno terminato i cicli. L’amore per la vita nasce principalmente dalle malattie e dalla disgrazia, quindi dalla mancanza di.., dall’opposto che conosciamo. Ti faccio un mio esempio. Sono quattro mesi che non cammino a causa di un incidente, quando sento qualcuno che dice di andare a correre o a fare quattro passi mi sento male. Camminare è la cosa più normale che una persona possa fare e io non posso farlo. Ora la prima cosa che dico è che appena guarirò e butterò via le stampelle, camminerò a più non posso proprio perché mi è mancato qualcosa che conoscevo. La malattia, la morte, il dolore servono per evolversi, per crescere, qualsiasi tipo di malattia. In questo nuovo libro il concetto di tempo e di morte sono messi a nudo, mostrandosi come semplici nostri schemi mentali e credo proprio che quando lasceremo questo mondo ci faremo tutti una grossa risata.
Maria Gravano