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Superficiale, il controllo che i genitori esercitano sui propri figli minorenni, che, stando alle ultime ricerche, passano in rete gran parte delle loro giornate. Ed infatti,ben sette minori su 10 navigano in rete tutti i giorni ma solo 8 genitori su 100 (il 7,8%) sfruttano le funzioni di ‘parental control’ messe a disposizione dai software di sicurezza. E’ uno dei dati emersi nella conferenza stampa di presentazione del progetto “Per un web sicuro” promosso da Polizia postale e delle comunicazioni e Moige. Secondo una ricerca condotta da Swg, i minori restano in media davanti al pc 52 minuti al giorno ma questo tempo aumenta con il crescere dell’età, passando da poco più di mezz’ora al giorno tra i 6 e i 7 anni a circa un’ora e mezza tra i 10 e i 13: giocare (44%) è l’attività preferita dai baby internauti, seguita dalla possibilità di trovare informazioni utili per lo studio (40%) mentre per i più grandi la rete è soprattutto uno strumento di incontro nelle “piazze virtuali” dei social network, molto apprezzati dall’82,9% dei 15-16enni e dal 74,3% degli 11-14enni. Il problema, denunciano gli autori dello studio, “è che l’utilizzo di questi mezzi non è accompagnato da una adeguata consapevolezza dei pericoli per la privacy e da una sufficiente conoscenza delle misure di protezione”, non solo tra i ragazzi ma anche tra le loro mamme e i loro papà: il 60% dei genitori si limita a parlarne genericamente con i figli, solo il 43% naviga in loro compagnia e appena il 33,3% condivide la scelta dei siti da visitare. Dati che per molti versi stridono con la forte preoccupazione confessata per rischi nemmeno tanto potenziali come la pedofilia (44%), gli incontri pericolosi (39%), la pornografia (35%) e la perdita di contatto con la realtà.
