1 e 2 ottobre al Teatro Vascello di Roma in scena ‘Terramia’

 

E’ un evento speciale quello che andrà in scena Lunedì 1 e Martedì 2 Ottobre al Teatro Vascello di Roma, prima del debutto a New York presso il La MaMa Theatre della compagnia Ondadurto Teatro, che porterà oltreoceano lo spettacolo TERRAMIA, con i grandi macchinari scenici che hanno contraddistinto un teatro urbano dallo stile inconfondibile, orgoglio italiano sui palcoscenici e per le strade del mondo.

TERRAMIA è un’opera multimediale originale, che parla a un pubblico internazionale ed eterogeneo attraverso l’utilizzo di linguaggi scenici contemporanei che danno vita ad una feroce indagine sull’assenza di identità.

Immerso in una società senza tempo, lo spettatore rivaluta la sua conoscenza dell’essere umano, attraverso gli occhi una androide che scopre la quotidianità dei personaggi osservando le loro storie di vita rese attraverso mirabolanti quadri mobili, il tutto con un tratto comune che è l’incedere e il progredire dello smarrimento contemporaneo e della solitudine che ci scopre in un’identità sempre meno salda. Si susseguono le storie dei protagonisti, frammenti di vita reale raccontati in ambienti surreali e postmoderni, con linguaggi ironici e grotteschi. TERRAMIA diviene così un possibile futuro che è lo specchio del nostro presente. Così l’androide (gli spettatori), incontra e si scontra con una giovane pronta a tutto per la sua immagine esteriore, oppure riconoscono un reduce di guerra atterrito dalla paura di ciò che ha conosciuto, passando per un influencer a caccia di like, servo della popolarità raggiunta attraverso i consigli di improbabili vallette, e molto altro ancora. Gli uomini e le donne di un presente sempre meno presente a se stesso, che crea solo manichini capaci solo di eseguire e sempre meno di pensare e di emozionarsi per un cuore che batte.

Un turbine di vite una equidistante dall’altra eppure tutte sullo stesso piano, grazie anche all’impianto scenografico ed alle macchine teatrali che creano, modificano e stravolgono la scena, dando vita ad un unico piano sequenza in cui lo spazio stesso diviene elemento pulsante e drammatico.

“DA TE LA SOCIETÀ VUOLE SOLO CHE NON LASCI IL TAVOLO DA GIOCO

E CHE DISPONI DI ABBASTANZA FICHES PER GIOCARE”

(Zygmunt Bauman)

TECNICHE UTILIZZATE: teatro fisico / danza / macchinari scenici e grandi oggetti in movimento

PLOT

Spostiamoci di qualche anno più avanti, immaginiamo un futuro possibile, specchio del presente. E se ad osservare l’uomo non fossimo noi, assuefatti da noi stessi, ma fossero gli occhi di una androide? Lei si sveglia per la prima volta, totalmente all’oscuro del mondo che la circonda. Il suo creatore procede all’inserimento dei dati riguardanti la razza umana. Così Erica, l’androide, con uno sguardo innocente, bambino, inizia la sua scoperta dell’umanità. Ma quanto i personaggi che popolano questo percorso saranno integri, quanto non saranno schiacciati dalle e nelle loro stesse identità?

Erica nel viaggio incontra una giovane che tenta di essere una “semplice” immagine esteriore, tenta di identificarsi in ciò che è puro apparire. Osserva poi un reduce di guerra che teme tutto ciò che non è in un campo di battaglia, incapace di rapportarsi ad una quotidianità “a riposo”. Guarda un ragazzo/influencer guidato da surreali vallette che gli indicano come essere IN e come ottenere più LIKE, mentre in realtà non è altro che un involucro colmo di solitudine, senza alcuna appartenenza. Lei scoprirà come “deve” essere un uomo e come “deve” essere una donna in una società che lo stabilisce sin dai primi mesi di vita. E poi, Uomo di giorno per adempiere al suo “compito” sociale e donna di notte per restare fedele al suo essere; una coppia sposata in cui gli stereotipi domestici si trasformano in un quadro grottesco, in una escalation di ferocia. Sola, si trova per la prima volta direttamente nel mondo e qui incontra una donna. In lei Erica si specchia trovando un’essenza simile, che porta con sé il dolore di un amore perduto.

La nostra androide cerca di alleviarle il dolore riportandole una proiezione quanto mai reale del suo amor perduto. Ed è qui che Erica scopre il cuore pulsante che muove ed anima l’essere umano. Una piccola luce si trasforma in lei, il cuore robotico sparisce, Erica è nel mondo e lentamente umanizza la sua essenza. Ma di qui il percorso ci porta in un futuro presente distopico dove un ragazzo ha una vita totalmente organizzata dall’intelligenza artificiale che lo accompagna, un mondo in cui tutto è mercificazione, un salotto borghese in cui la partita che definirà la sorte delle “pedine” è in mano a 3 potenti… sotto di loro, un popolo, pedine umane di un atroce e folle gioco al massacro.

Di queste identità, di questi individui, dei loro corpi, delle loro vite cosa ne rimane alla fine? Vi è una possibile via d’uscita? Forse… dipende solo da noi.

Lunedì 1 e Martedì 2 Ottobre 2018

 

TEATRO VASCELLO

Via G. Carini 78, ROMA – h. 21.00

Evento speciale

 

Ondadurto Teatro

presenta

 

TERRAMIA

Diretto da: Marco Paciotti

 

Contributi Video: dal Film “NORMAL” di Adele Tulli / produzione Film Affair

Materiale Fotografico: dalla serie “Martiri” di Stefano Moscardini

Macchinari: Lorenzo Pasquali e Massimo Carsetti

Realizzazione macchinari: Dario Vandelli

Costume Design: K.B. ProjectLight Design: Roberto Mazzaro

 

ONDADURTO TEATRO è sostenuto da MiBACT– Ministero per i Beni e le Attività Culturali – SEZIONE ESTERO;

ROMA CAPITALE – Dipartimento Cultura del Comune di Roma; INEUROFF Festival.

 

 

“IDENTITÀ DISGREGATE, DECOMPOSTE, COME PUZZLE DALLE SOLUZIONI DIFFICILI E MUTEVOLI”

 

 

 

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