PERUGIA. Mentre i clacson delle auto degli amici suonavano a festa come nel più tradizionale dei matrimoni, Laura Chiatti e Marco Bocci, ufficialmente marito e moglie, hanno sorriso felici. E dall’auto con la quale lasciavano l’abbazia benedettina di San Pietro nel Borgo Bello di Perugia hanno concesso un saluto ai tanti appassionati in attesa dietro le transenne. Come una coppia “normale”, dopo un matrimonio “blindato”. Celebrato davanti a parenti, amici e a diversi volti noti. Tra i quali Carlo Verdone e Riccardo Scamarcio, arrivato nella stessa auto della Chiatti, ma anche Luca Argentero, il calciatore Alberto Aquilani e la consorte Michela Quattrociocche, Giulia Michelini Andrea Sartoretti e Francesco Montanari, il bufalo e il libanese della serie tv Romanzo criminale nella quale Bocci ha impersonato il commissario Nicola Scialoja. E classico è stato l’abito scelto dall’attrice originaria di Magione: bianco, lungo, con un velo a scendere sui capelli. La coppia ha fatto transennare l’area antistante all’abbazia, pagando mille 200 euro al Comune di Perugia per l’occupazione del suolo pubblico. Bodyguard privati con gli auricolari tipici delle forze di sicurezza hanno controllato l’ingresso degli invitati che sulle semplici partecipazione rosa aveva un apposito codice. Solo un fotografo non autorizzato è riuscito per qualche attimo a entrare, ma è stato subito individuato e allontanato. Nonostante il caldo di questo sabato perugino, in oltre 200 si sono ritrovati ai varchi mentre altri si sono affacciati alle finestre dei palazzi vicini. In tanti con i-pad e smartphone per cercare di “rubare” uno scatto. Quasi inutili però visto che gli ospiti hanno potuto parcheggiare a ridosso della basilica, a decine di metri, mentre gli sposi sono entrati direttamente nel chiostro. Intorno alle 17 e 20, Bocci è arrivato alla guida di una jeep scura segnata dalla polvere. Un cenno dal finestrino e via in chiesa. Una ventina di minuti dopo è stata la volta della Chiatti, anche lei su un fuori strada ma con i vetri oscurati. Il portone si è chiuso per la cerimonia celebrata da padre Martino Siciliani, priore di San Pietro e direttore dell’osservatorio sismologico, insieme a due sacerdoti amici della coppia. A cantare in chiesa l’Ave Maria di Schubert un soprano amica della Chiatti e accompagnata dal marito violoncellista. Quando le 19 erano già passate da qualche minuto il portone di San Pietro si è riaperto. Amici e partenti hanno lasciato la chiesa per dirigersi a una tenuta nelle campagne umbre per la cena. Non prima però di avere atteso Laura Chiatti e Marco Bocci, ora felici e distesi a bordo della stessa auto. Il suono dei clacson e il sorriso degli sposi ha dato inizio alla festa.
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