Ai comandi del volo United 93 che il pilota del caccia F-16 della Air National Guard, Heather ‘Lucky’ Penney, era pronta ad abbattere in una missione suicida per impedire che raggiungesse la capitale poteva esserci suo padre. A rivelarlo, scrive oggi il Washington Post tornando sulle ultime rivelazioni riguardanti i dirottamenti dell’11 settembre 2001, è stata la madre della Penney, Stephanie, con una email al quotidiano. “Siamo stati grati del fatto che Heather sia riuscita a mettere da parte le sue emozioni e non prendere neanche in considerazione l’ipotesi che il padre potesse trovarsi i comandi del volo United 93”. “Si’, ha spiegato successivamente, John (Penney) era capitano alla United Airlines”. “Volava sui 757 e aveva fatto quelle rotte anche il mese prima. Heather non poteva essere certa del fatto che il padre non si trovasse su quel volo”. Naturalmente tutto questo non era venuto in mente quel giorno a nessuno. Nella corsa e nella confusione immediatamente successive alla notizia degli attacchi, il tenente Penney non era nemmeno riuscita a chiamare i suoi. Non sapeva se suo padre quel giorno volava, non conosceva il tipo di velivolo che secondo i controllori aerei si stava dirigendo verso Washington. Sapeva solo che era pronta, in missione congiunta con il colonnello Marc Sasseville, a speronare l’aereo dirottato – poi precipitato al suolo a seguito della rivolta dei passeggeri – pur di fermarlo.
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