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Al-Qaeda celebra il decimo anniversario degli attentati dell’11 settembre2001 a New York e a Washington, con un video di 62 minuti diffuso on line per rivendicare l’attacco alle torri gemelle e “lanciare” la primavera araba contro l’occidente. ‘L’alba della vittoria imminente’, il titolo del filmato, è stato intercettato dagli esperti di ‘Site’, gruppo americano di monitoraggio anti-terrorismo del web, ed è in larga parte dedicato alle rivolte della cosiddetta ‘Primavera araba’, su cui al Qaeda cerca d’imporre il proprio marchio. La ripresa, diffusa in Internet dalla casa di produzione ‘al-Sahab’, contiene un video già noto alle autorità americane di Osma bin Laden, perché ritrovato nel suo covo pakistano di Abbotabad, dove fu ucciso in un blitz il 2 maggio scorso e un lungo messaggio audio del nuovo capo di ‘al-Qaeda’, l’egiziano Ayman al-Zawahiri. Il miliardario del terrore si rivolge ancora una volta al popolo americano, mettendolo in guarda dal “cadere schiavo” delle grandi compagnie multinazionali e del “capitale finanziario ebraico”. Il passaggio importante, secondo gli analisti, è il messaggio di Zawahiri che rappresenta il grosso della registrazione. Dell’egiziano si ascolta solo la sua voce che ripercorre gli eventi principali dell’ultimo anno, a cominciare dalle sommosse anti-regime in diversi Paesi arabi per finire con la morte di Bin Laden. “Contrariamente a quanto riportato in senso contrario dai mass media”, osserva ‘Site’, “al-Qaeda appoggia le rivoluzioni, e auspica che esse instaureranno l’autentico Islam, e autorità fondate sulla ‘sharia’”, la legge coranica. L’ex medico egiziano afferma, infatti, che “le rivolte arabe sono una forma di sconfitta per gli Stati Uniti, così come lo sono gli attacchi dell’11 settembre e le presunte assenze di successi militari in Afghanistan e in Iraq”. “La natura arrogante dell’America la spingerà a smentire il fatto che si ritrova a dover affrontare una ‘ummah’ crescente, che va affermandosi sempre di più, e che ciò può costituire, ad Allah piacendo, la causa della sua sconfitta e della sua caduta”.
