La maggior parte dei documenti della Commissione investigativa sull’11 Settembre restano chiusi negli Archivi nazionali a Washington. Dovevano essere pubblicati nel 2009, ma ad oggi non si hanno tracce dei dossier. Lo rivela la Reuters, sottolineando come la mancata pubblicazione del materiale da parte degli Archivi nazionali ostacola il lavora degli storici e di coloro che cercano di fare luce su uno degli eventi più drammatici della storia moderna americana. Matt Fulgham, assistente direttore del centro per gli affari legislativi degli Archivi che si occupa dei documenti della commissione, in un’intervista a Reuters ha detto che oltre un terzo del materiale è stato rivisto per una possibile pubblicazione. Molti dei documenti sono stati bloccati o pesantemente censurati, e altri sono in realtà documenti già pubblici come articoli di stampa. Tra i documenti non ancora pubblicati spunta anche un riassunto di 30 pagine di un interrogatorio dei dieci commissari al presidente George W. Bush e al vicepresidente Dick Cheney, condotto nell’Ufficio ovale alla Casa Bianca il 29 aprile 2004. Fu l’unica occasione in cui i due politici furono formalmente sentiti sugli eventi relativi agli attentati. Nel 2004 il presidente della commissione sull’11 settembre, Thomas Kean, disse di augurarsi che la maggior parte del materiale fosse reso disponibile il più rapidamente possibile. In un’intervista, Kean ha detto di aver saputo proprio da Reuters che solo una piccola porzione di documenti da allora è stata pubblicata, e di non trovare giustificazioni alla mancata diffusione. Il presidente ha spiegato che i commissari si erano accordati sul 2 gennaio 2009 come data della pubblicazione, in modo che il materiale non uscisse fin dopo le elezioni del 2008. ma così non è stato. La commissione, formalmente nota come Commissione nazionale sugli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti, era stata istituita dal Congresso alla fine del 2002 per indagare sugli eventi che avevano portato agli attentati dell’11 Settembre, sulla capacità delle agenzie d’intelligence di prevenirli e sulla risposta del governo nell’emergenza. I motivi sul perché questi documenti non siano ancora resi pubblici non si conoscono. Si sa solo che già da due anni dovevano essere consultabili e che, come riporta la Reuters, alcuni sarebbero stati alterati. Elementi questi che fanno aumentare il sospetto sulla presenza, nel rapporto, di rivelazioni imbarazzanti per l’intelligence e la politica americana