2 novembre sciopero infermieri: “Umiliati, politica indifferente”

“La giornata del 15 settembre scorso si potrà considerare, con il senno di poi, per la realtà infermieristica italiana, come la svolta negativa nei già tesi rapporti tra i professionisti del settore e la classe politica. Gli annunciati tentativi di conciliazione, presso il Ministero del Lavoro, hanno dato esito infausto”. Lo dice il presidente del Nursing Up, Sindacato Infermieri Italiani, Antonio De Palma: “Non ci sono altre possibilità. Siamo costretti a proclamare 24 ore di sciopero degli infermieri e di tutto il personale sanitario non medico, afferenti alle qualifiche contrattuali del comparto della sanità operanti nelle ASL, nelle aziende ospedaliere e negli enti della sanità pubblica italiana, ivi compresi i territori delle province autonome di Trento e Bolzano. Lo sciopero partirà dalle ore 7.00 del 2 novembre 2020 e cesserà alle 7.00 del giorno successivo”.

“Quando si è responsabili di un sindacato come il nostro, che ha il compito di tutelare gli interessi della categoria, e ti trovi di fronte all’ennesimo tentativo di dialogo, di fronte al quale registri, dall’altra parte, la totale indifferenza in merito a istanze legittime e sacrosante per il futuro di migliaia di lavoratori, nutri fino alla fine la speranza che si possa trovare uno spiraglio. Qui, invece, non possiamo far altro che raccontare, nostro malgrado, di un nuovo misero fallimento. Non ci sono più prove di appello!”. “Gli infermieri italiani, stanchi e logorati dal continuo tira e molla, ma mai sconfitti, hanno dimostrato ancora una volta il loro valore sul campo. Noi siamo pronti. Pronti ad affrontare una eventuale nuova emergenza sanitaria, pronti a combattere come abbiamo già fatto contro un nemico virale di cui ora conosciamo maggiormente i punti deboli. Ma combatteremo anche contro l’indifferenza della politica. Qualcuno probabilmente non ha compreso che siamo di fronte all’autunno più caldo della storia recente del mondo infermieristico. Oltre allo sciopero, ci stiamo preparando per una manifestazione nazionale che passerà alla storia per presenza massiccia di colleghi che arriveranno a Roma da tutta Italia. Il 15 ottobre, nel rispetto delle normative anti-covid, saremo tutti al Circo Massimo per urlare ancora una volta, alla classe politica italiana, tutti insieme, che non siamo propensi ad accettare una situazione professionale e contrattuale che ci umilia e che non ci valorizza. Ingabbiati in un sistema sanitario fallimentare di cui però rimaniamo il perno, continueremo a combattere per il cambiamento, per non accettare passivamente un presente in cui non ci riconosciamo, con il rischio di un futuro lavorativo di cui non intendiamo far parte”, conclude De Palma.

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