Il Codacons, in base ai dati Istat, ha calcolato che le famiglie italiane hanno perso in media 105 euro ciascuna in tre mesi. I dati si riferiscono al terzo trimestre 2011 secondo cui il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, ma nello stesso periodo il potere d’acquisto è diminuito dello 0,3%. Questo, per il Codacons, significa una perdita equivalente a 105 euro in soli 3 mesi per una famiglia di 3 persone e una stangata pari a 112 euro per una di 4 componenti. “E’ come se avessero pagato una tassa invisibile da 105 euro, da aggiungersi ovviamente – stima l’organizzazione – alle tasse vere che sono state effettivamente introdotte dalle cinque manovre del 2011″.
Per il Codacons è questo il problema degli italiani e dell’Italia. Dal gennaio 2002, anno in cui è arrivato l’euro, al gennaio 2012, ossia in 10 anni, grazie al raddoppio dei prezzi ma non certo degli stipendi, le famiglie italiane hanno avuto una perdita del potere d’acquisto del 39,7%, quantificabile in 10.850 euro per una famiglia di 4 persone.
” Ecco perché il Governo Monti, che ha pensato bene di bloccare l’indicizzazione delle pensioni e contemporaneamente infiammare i prezzi rialzando accise ed Iva, dovrebbe ora – sostiene il Codacons – affrontare il problema prioritario che impedisce all’Italia di competere con Germania e Francia: il fatto che i consumatori e le imprese italiane hanno i conti correnti, i mutui, le assicurazioni, la benzina, i farmaci e le bollette di luce, gas e telefono più cari d’Europa”.