“Non c’è nessun golpe giudiziario, ci sono delle inchieste. Spero che facciano bene e facciano in fretta”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, fa un passo indietro dopo le accuse lanciate in diretta via facebook alla procura di Palermo. Al Forum Ambrosetti cerca di gettare acqua sul fuoco per evitare uno scontro istituzionale tra la magistratura ed il ministero dell’Interno.
“Aspetto con curiosità le sentenze che mi riguardano, sono disponibile ad andare a Palermo a piedi per spiegare. Che io sia un sequestratore fa sorridere molti ma non sono al di sopra della legge e se lo sono ne trarrò le conseguenze”. Il segretario della Lega si è poi detto disponibile a spiegare ai magistrati che “bloccare il traffico di essere umani è mio dovere, che commetterei omissione di atti di ufficio se facessi finta di niente e facendo sbarcare altri presunti profughi”.
“Io – ha poi aggiunto, parlando della fuga di alcuni migranti della nave Diciotti – avrei sequestrato centinaio di persone in fuga dalla guerra che nei tre quarti dei casi sono già sparite. Erano così sotto sequestro e bisognosi di aiuto che hanno pensato bene di far perdere le loro tracce”. “Non occupo il mio tempo seguendo le sentenze, questo vale per Genova e per Palermo”, ha sottolineato ancora.
Per Salvini le priorità sembrano infatti essere altre. “Stiamo lavorando per essere il primo gruppo del parlamento europeo. E dimenticare la triste parabola socialista. La Lega continuerà il suo servizio di cambiamento del Paese. Penso che l’occasione delle elezioni europee dell’anno prossimo sarà l’ultima occasione di salvare l’Europa”.
Il cambio di rotta viene accolto con favore dal Guardasigilli Bonafede: “Mi fa piacere – ha commentato il ministro, intervistato da Maria Latella – che Salvini abbia ulteriormente specificato che c’è il massimo rispetto per la magistratura”.
“Non ho avuto modo di parlare con Salvini, tra l’altro conosciamo benissimo il pensiero l’uno dell’altro. Il mio, ci tengo a dire, non era un attacco a Salvini ma una precisazione che ritengo fondamentale”, ha aggiunto il ministro della Giustizia, che ha poi spiegato la sua posizione.
“Un ministro – ha detto – ha tutto il diritto di dire che un magistrato sbaglia o che un provvedimento emesso nei suoi confronti possa essere sbagliato. Io però voglio lavorare sulla giustizia, che per 20 anni è stata imbrigliata nei dibattito toghe di destra o di sinistra. A me va bene dire che un magistrato sta sbagliando ma è sbagliato dire che lo fa perché è di destra o di sinistra. Questo riporterebbe l’Italia, e ho specificato che non credo che Salvini voglia questo, indietro di 20 anni”.
Positiva anche la reazione di Di Maio, che della questione ha parlato in diretta su Facebook: “Quando siamo contrari, noi alla Lega lo diciamo. Io ieri a Salvini gliel’ho detto che non deve attaccare i magistrati, perché sono gli stessi magistrati che arrestato i corrotti, i mafiosi e gli scafisti. E di questo siamo contenti. Allo stesso modo, si rispettano quando ci indagano, anche perché la scelta politica sulla nave Diciotti l’abbiamo presa tutti insieme”.