23 maggio, ‘Giornata della Legalità’ in memoria di Giovanni Falcone

Oggi, 23 maggio 2021,  ricorre il 29esimo anniversario dalla strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e tre uomini della scorta. Esattamente 45 giorni dopo, il 19 luglio, fu ucciso l’amico e collega Paolo Borsellino assieme ai cinque agenti. La Fondazione Falcone, non potendo organizzare raduni nelle piazze italiane, ha lanciato una campagna social sui suoi canali Instagram e Facebook. Tantissime personalità note hanno accolto l’invito dell’associazione, invitando tutti i cittadini ad esporre sul proprio balcone o finestra un lenzuolo bianco.

 Questa domenica l’Italia commemorerà quindi le vittime della mafia nella Giornata della Legalità. A Palermo, le celebrazioni vedranno la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per portare la partecipazione anche sui social, la Fondazione Falcone ha lanciato gli hashtag #dicosasiamoCapaci #23maggio #PalermoChiamaItalia.

Per molte persone  è un vanto e un orgoglio esporre sul balcone un lenzuolo bianco, lenzuolo che viene ripiegato e riposto in attesa di essere esposto il prossimo anno per  rinnovare e coltivare l’impegno di promuovere la cultura della legalità nella nostra società, sia nella pratica dell’esercizio delle nostre funzioni che nell’educazione permanente ai valori dell’antimafia, in ricordo delle tante vittime di mafia che hanno sacrificato la vita per affermare questi valori.

Un’iniziativa che nasce dalla necessità di riscattarsi e reagire alla violenza della mafia, dando vita a una giornata in cui istituzioni e società civile condividono e celebrano una giornata di memoria. Gesti simbolici come quello del lenzuolo ricordano a tutti i cittadini il valore e il coraggio dei due magistrati, lo stesso di tutti coloro che sono rimasti vittime della criminalità organizzata.

Il 23 maggio 1992, il giudice Falcone stava tornando a casa da Roma, come faceva solitamente nel fine settimana, insieme alla moglie Francesca. Partito da Ciampino con un jet di servizio intorno alle 16:45, atterra all’aeroporto Punta Raisi di Palermo dopo un volo di 53 minuti. Qui trova ad attenderlo 3 Fiat Croma blindate con la scorta. Falcone si mette alla guida della Croma bianca. In macchina con lui ci sono la moglie e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza. La macchina di Falcone è preceduta da una Croma marrone, con gli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, e seguita da una Croma azzurra con gli agenti Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo.

Le auto prendono l’autostrada, dirette verso Palermo. Alle 17:58, al chilometro 5 della A29, nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine, il sicario Giovanni Brusca aziona una carica di cinque quintali di tritolo, che era stata posizionata in una galleria scavata sotto la strada. Pochi istanti prima dello scoppio, Falcone aveva rallentato per prendere un mazzo di chiavi dal cruscotto della macchina. Lo scoppio quindi travolge in pieno solo la Croma marrone. I tre agenti della scorta muoiono sul colpo

La macchina di Falcone si schianta contro il muro di cemento e detriti causati dallo scoppio. Il Giudice Falcone muore durante il trasporto in ospedale a causa del trauma cranico, causato dall’impatto contro il parabrezza, e da varie lesioni interne. La moglie Francesca muore invece in ospedale la sera alle 22:00. L’agente Costanza, che si trovava nella macchina con il giudice, rimane illeso. Gli agenti della terza automobile rimangono feriti, ma non sono in pericolo di vita.

Il 25 maggio 1992 si svolgono a Palermo i funerali delle vittime. Le parole pronunciate dalla moglie dell’agente Schifani sono rimaste nella storia: ‘Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato…, chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… Ma loro non cambiano… loro non vogliono cambiare… Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti. Non c’è amore, non ce n’è amore…’.

Ogni anno, il 23 maggio, si svolgono diverse manifestazioni per ricordare la morte del magistrato Falcone, della moglie e della scorta nella strage di Capaci.

A Palermo si svolgeranno alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le commemorazioni organizzate dalla Polizia di Stato per commemorare le vittime delle stragi mafiose del ’92. Sarà presente anche il capo della Polizia, il prefetto Lamberto Giannini.

Si comincia alle 10:15, con la deposizione, da parte di Mattarella, di una corona d’alloro nell’Ufficio scorte della caserma Lungaro, presso la lapide che ricorda i Caduti degli attentati di Capaci e via D’Amelio. Subito dopo avrà luogo la cerimonia di disvelamento della teca contenente i resti della Fiat Croma, ormai conosciuta come ‘Quarto Savona 15’, dal nome della sigla radio attribuita agli uomini della scorta di Giovanni Falcone.

A seguire, il capo della Polizia consegnerà i nuovi distintivi di qualifica ai familiari degli agenti caduti il 23 maggio e il 19 luglio 1992 nei vili attentati mafiosi. Alle 15, la cerimonia proseguirà al ‘Giardino della memoria’ di Capaci, nella zona sottostante la porzione autostradale interessata dall’attentato: in prima fila, l’associazione ‘Quarto Savona 15’, che ha organizzato una vera e propria competizione canora che verrà valutata da una giuria.

Per l’occasione si esibiranno gli studenti di cinque istituti superiori palermitani che si sono impegnati nella composizione e nell’arrangiamento di canzoni rap, con testi dedicati alle cinque vittime della strage di Capaci. Al termine, le ‘Fiamme Oro’ della Polizia di Stato si cimenteranno nell’arrampicata della collina soprastante la casina sulla quale è stata impressa la scritta ‘No Mafia’ con il loro atleta di punta, Stefano Ghoisolfi.

Infine, come è tradizione di ogni anniversario della strage di Capaci, alle 19 i poliziotti si stringeranno attorno ai familiari dei Caduti, partecipando alla celebrazione della messa che si terrà presso la chiesa di San Domenico, dove riposano le spoglie di Giovanni Falcone. Le manifestazioni si svolgeranno nel rispetto delle misure per il contenimento del Covid-19.

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