In partenza, la Nuova Stagione 2024-25 del Teatro Trastevere a Roma, che quest’ anno abbiamo voluto chiamare INTELLIGENZA ARTIGIANALE.Un titolo che non vuole significare una semplice resistenza verso quella che qualcuno vede come una minaccia alle nostre capacità creative, ma un manifesto di quello che sa generare la nostra mente unita al cuore e alle mani, dedite all’artigianato teatrale. Cosa si accende quando mettiamo insieme talenti, idee e una nostra visione artistica di ciò che ci circonda? Una Stagione fatta di Nuova Drammaturgia, storie che vogliamo raccontare e maestri di quest’arte che vogliamo presentare come capisaldi del nostro Fare Teatro. Questa è “Intelligenza Artigianale”: un inno all’uomo di fronte alla vastità del Mondo, senza algoritmi, con sotto ai piedi semplicemente le assi di un palcoscenico.
23 settembre ore 20:30, presentazione della Stagione Teatro Trastevere 2024-25 + Serata finale di Restituzione PROGETTO GERMOGLI
LA STAGIONE
PARTE 1.
15/16 e 21/22 Ottobre
La voce umana
regia Rosario Tronnolone, con Siddhartha Prestinari
A sessant’anni dalla morte dell’autore, avvenuta l’11 ottobre 1963, “La voce umana” conserva
intatta, e forse ancor più intensa, la sua capacità di coinvolgimento e identificazione. Un atto
unico incentrato sul dolore e sulla solitudine, che utilizza il telefono, forma di comunicazione
per eccellenza, come mezzo per l’incomunicabilità e l’inganno, e la voce umana come uno
strumento meraviglioso e sensibilissimo, capace di restituire tutti gli affanni dell’animo.
Dal 18 al 20 Ottobre
L’inizio di un sogno
scritto e interpretato da Miguel Gobbo Diaz
Lo spettacolo è un racconto che va dall’infanzia all’età adulta, attraversando le esperienze del
protagonista, Miguel. Il racconto è a una serie di immagini scevre di retorica, quasi un fumetto
in bianco e nero in cui è il pubblico a mettere i colori; come in un gioco di specchi,
nell’esperienza del protagonista ognuno può ritrovare la propria. E’ esortazione all’azione e
all’ascolto del caso. Queste sono le forze che guidano un Miguel appena adolescente a
conoscere se stesso e immaginare l’uomo che sarà.
Dal 1 al 3 Novembre
Cercando Monica Amando
scritto da Ilaria Agostini
regia di Agostino Franchi
Il nostro sentito tributo al grande talento di Monica Vitti: la collettiva di arte visiva nel foyer e
a seguire l’atto unico, tra narrazione e musica dal vivo, sul palco. Per un assaggio dell’universo
dell’attrice, amatissima, che più di tutte ha saputo raccontare la femminilità nei suoi
chiaroscuri, tra fragilità, forza, dramma e comicità.
Dal 8 al 10 Novembre
Fate i Tuoni
di Michele d’Ignazio
regia di Maria Antonia Fama e Marco Zordan
Questa è una storia di confine. Tra la realtà e l’immaginazione. Tra il passato e il futuro. Tra il
restare e il viaggiare. Ispirata all’incredibile esperienza vera di una bottiglia lanciata nel mare
con un messaggio e di un naufragio sulle rive della Calabria. L’incredibile vicenda di Badolato,
borgo ripopolato dai Curdi in seguito allo sbarco della nave Ararat, grazie all’accoglienza di chi
era “restato”. Dopo “Il mio segno particolare”, la Compagnia Walden torna in scena con una
drammaturgia di nuovo ispirata a un romanzo di Michele D’Ignazio.
Dal 22 al 24 Novembre
Match
spettacolo scritto e diretto da Alessandro Giova
Marta, una social media manager in cerca di nuova amicizie e Antonio, un giovane ragazzo che
fugge da ogni responsabilità, sia lavorativa che sentimentale, si conoscono attraverso un app
di incontri. Tra loro scatta il famoso MATCH e tra i due inizia una faticosa ricerca di
compatibilità al di fuori della barriera digitale dei loro smartphone.
Dal 29 Novembre al 1 Dicembre
Food Porn
a cura di Hangar Duchamp
di Marco Cecili
ideazione e regia di Andrea Martella
L’acida pièce di Hangar Duchamp indaga i mali delle relazioni familiari nelle quali l’autorità si
manifesta attraverso il cibo, strumento di controllo di massa, potente indicatore e
amplificatore di differenze economiche e sociali.
Dal 13 al 15 Dicembre
Sebben che siamo donne
a cura di Compagnia Tacchi Su Misura
regia di Gabriela Alejandra Praticò
Ci sono argomenti che diventano iconici di un tempo storico, come il femminismo. Ma il rischio
che corrono gli argomenti iconici è che non siano più incisivi e urgenti come dovrebbero
essere. In fondo “gli uomini sono fatti in un modo e le donne in un altro”: se ognuno rispetta il
proprio ruolo e le proprie differenze tutto va bene. Ma è proprio così?
Dal 19 al 22 Dicembre
Non sparate sul presepe
a cura di
La Crash test
scritto e diretto da Massimiliano Pazzaglia
La notte della vigilia di Natale in una casa sperduta nella campagna toscana. Un uomo
taciturno in cerca della sua pace. Una ragazza troppo dolce in cerca del suo passato. Un
camionista scorbutico in cerca di una donna da amare. Un autostoppista meridionale in cerca
della sua famiglia. Ma ognuno di loro non è quello che dichiara di essere. Un giallo brillante
pieno di equivoci, davanti ad un albero di Natale “nevrotico” e a un presepe “sotto tiro”.
Dal 10 al 12 Gennaio
Nelle due mani d rammaturgia e regia di Roberto Boris Staglianò
Due mani che si stringono appartengono a due persone diverse. Da quell’ incontro può
nascere un bacio, una promessa, una famiglia. In ogni famiglia ogni giocatore gioca una partita
a due con il proprio avversario, marcandolo stretto. Fino a quando, al novantesimo minuto, si
saprà non solo chi, ma anche cosa ha vinto e cosa ha perso.
Dal 16 al 17 gennaio
La spedizione perduta- lettere dal Polo
#festivalinventaria
di e con Alessia Giovanna Matrisciano
La spedizione perduta-lettere dal Polo esplora la storia della sfortunata spedizione di Sir
Franklin, partita nel 1845 per scoprire il passaggio a Nord-Ovest e mai più tornata. Attraverso
musica, poesia e video-documentario ripercorriamo il viaggio verso il circolo polare,
l’incagliamento delle navi nei ghiacci, l’abbandono e la lunga marcia dei marinai verso un
destino misterioso.
Dal 18 al 19 Gennaio
Discorsi Senza Punto mentre la Verità Ciao
a cura di
PaT – Passi Teatrali
testo è il vincitore della I edizione del concorso “PaT – Passi Teatrali” per la drammaturgia
italiana contemporanea (2021)
Un ginocchio e un gomito, il diavolo e un apatico, un supereroe e sua moglie, un leone e una
antilope, la Terra e il Sole si confrontano su problematiche diverse ma unite da una sola
domanda esistenziale: cosa fare della vita che ci è stata data? E di quella che verrà?
Attraversato da una leggera e surreale follia degna dei Monty Python, il testo alterna con
maestria leggerezza e dramma per raccontare la cosa più semplice e complessa che ci sia: la
vita.
Dal 21 al 26 Gennaio
La libertà è figlia unica
scritto e diretto da Lara Panizzi
In una società fortemente abile, improntata su stereotipi di bellezza assurdi e che richiede
prestazioni personali sempre più elevate, non c’è niente di scontato o semplice quando la
condizione di disabilità ti entra in famiglia. Aprire uno spaccato su questo mondo, senza
pietismo e senza paura, è ciò che “La libertà è figlia unica” vuole fare.