Seimila profughi sarebbero pronti a imbarcarsi verso l’Italia per sfuggire all’inferno libico, dove infuriano i combattimenti per la conquista di Tripoli. Una guerra ‘civile’ che rischia di scatenare una nuova offensiva dei gruppi legati all’Isis pronti ad utilizzare i barconi per arrivare in Europa via Italia. Sono i numeri e le preoccupazioni messi nero su bianco in dossier riservato consegnato dall’intelligence al premier Giuseppe Conte.
Dal report dell’intelligence italiana, come riporta Il Corriere della Sera, emerge che “i trafficanti di uomini stanno cercando di organizzarsi nel reperimento di barche e gommoni”, in modo da prepararsi al trasporto dei profughi in fuga. Grande incognita risulta essere la capacità della Guardia costiera libica di tenere sotto controllo quel tratto di mare, mentre è certo che ora Tripoli non possa essere considerato porto sicuro.
Gli 007 evidenziano anche “la presenza tuttora massiccia di gruppi presenti nel Paese e direttamente collegati all’Isis, determinati a sfruttare la situazione di caos, pronti a trasformare la Libia nella nuova Siria”.
La tensione in Libia resta altissima e rischia di infuocarsi, ancora di più, perché, secondo un mercenario egizianola Francia starebbe aiutando Haftar nel suo tentativo di espugnare Tripoli, con propri specialisti dispiegati sul suolo libico. Tale segnalazione trova conferma in alcune fonti informate libiche, che hanno ribadito l’effettiva presenza di “esperti militari” francesi a Garian. Segnalazioni analoghe erano state fatte lunedì dal sito Libya Observer e dalla tv Libya Al-Ahrar. Garian è la città presa dal generale Khalifa Haftar circa cento chilometri a sud di Tripoli e da dove il suo Esercito nazionale avrebbe sparato razzi di tipo Grad.
Ma questa lotta senza quartieri per la conquista della Libia rischia di trasformarsi in una carneficina. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità nel Paese nordafricano il numero dei morti è salito a 121 negli scontri in Libia mentre i feriti sono 561.