25 aprile, Sala: ” A Milano derive xenofobe rimangono isolate”

“A Milano le derive xenofobe rimangono marginali e isolate: bisogna rispondere passo dopo passo, non essere indifferenti e non lasciare spazio alle provocazioni”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dando avvio alle celebrazioni per la festa della Liberazione, oggi al Campo della Gloria del Cimitero Maggiore. “Tra i viali di questo campo ci sono le nostre radici e le fondamenta del nostro Paese, che e’ cresciuto e si e’ sviluppato grazie alla tolleranza e alla liberta’ che i partigiani ci hanno insegnato ad amare” ha sottolineato il sindaco riferendosi ai partigiani della Resistenza sepolti nel campo. Il sindaco ravvede “segnali di pericolose derive illiberali” nel nostro Paese, “derive semplicistiche che si diffondono quando i problemi reali non vengono risolti”, ma allo stesso tempo ribadisce la fiducia in “un Paese profondamente democratico”. “Gli italiani – ha spiegato – hanno conosciuto la dittatura, quindi conoscono il valore della liberta’. Ma le nostre istituzioni sono salde”.

Il primo cittadino ha ricordato un episodio di cronaca, avvenuto nel municipio 8, dove una settimana fa, nella notte, e’ comparso uno striscione di Forza Nuova davanti ad una scuola in cui era previsto un intervento dell’Anpi: “Non solo l’Anpi deve entrare nelle scuole, ma devono entrarci sempre i temi dell’antifascismo e della Resistenza perche’ sono fondamento dell’educazione civica e della coscienza democratica di ogni cittadino italiano” ha sottolineato. E ha espresso poi “perplessita’”, riguardo ad una sentenza che “ha prosciolto persone per apologia del fascismo” dopo che avevano “inscenato due anni fa qui al cimitero Maggiore una provocazione con saluti romani e simboli di violenza”; al contrario, ad avviso del sindaco “il fascismo va combattuto” a livello civico, ma anche giuridico “quando fa sfoggio del suo armamentario di simboli”. Contro coloro che “non si fanno sfuggire occasioni di manifestare la volonta’ di tornare a tempi nefasti” e “farneticano di razze umane” ancora oggi, Sala oppone “la gioia di sentirci antifascisti”. “Fino all’ultimo giorno del mandato” – ha garantito infine – “avro’ avere sempre in mente che Milano e’ la citta’ dell’antifascismo, della liberta’ e della tolleranza, perche’ ci ho sempre creduto”.

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