Scontri a Milano durante le celebrazioni del 25 aprile. Un gruppo di manifestanti si è dato appuntamento in zona di via Padova per portare un pensiero alle tanti lapidi delle vittime per la libertà attraverso una “staffetta partigiana”. Immediato l’intervento della polizia che ha cercato di disperdere la folla anche se non sono mancate le tensioni. I video dai balconi hanno ripreso gli agenti bloccare i manifestanti per l’identificazione. La situazione è tornata alla normalità anche se nel pomeriggio non sono esclusi ulteriori corteo.
A Reggio Calabria, invece, è stata vandalizzata la sede della Fondazione di Falcomatà. Approfittando del lockdown, alcune persone sono entrate nella struttura per devastarne locali e arredi, rubare i computer, distruggere targhe, premi e ricordi. La Procura ha aperto un’indagine per cercare di risalire all’identità delle persone. Al vaglio degli inquirenti anche le telecamere di sorveglianza per provare a capire se hanno ripreso il momento dell’atto vandalico.
Indignazione sui social con lo storico collaboratore di Italo, Franco Arcidiaco, che scrive: “Non ci avete fatto niente maledetti, andremo avanti più forti e determinati di prima. Quel che conta è l’esempio, notoriamente costituito da materiale ignifugo“. E il figlio di Falcomatà, anche sindaco di Reggio Calabria, su Facebook ha pubblicato un video denunciando l’atto: “A chi ha fatto tutto questo vorrei dire che non ha offeso solo la memoria di papà, non ha colpito solo la mia famiglia o la Fondazione che porta il nome di Italo Falcomatà, avete offeso una città. Avete offeso la storia della città, i cittadini di Reggio, un pezzo importante di un patrimonio culturale, politico e amministrativo“.