L’Agcom apre un’inchiesta su Facebook e Google per la pubblicità

L’Agcom apre un’indagine su Facebook e Google con il sospetto che nel mondo del web esistano posizioni dominanti in grado di mettere seriamente a repentaglio il pluralismo che dovrebbe caratterizzare il mercato della pubblicità online.

 L’apertura di un’indagine dell’Agcom è stata annunciata dalla stessa Autorità che valuta possibili sanzioni economiche nel caso in cui i sospetti dovessero rivelarsi fondati. I colossi del web, nel caso di comprovata responsabilità, rischiano dalla rimozione di concentrazione di risorse considerate eccessive fino alle dismissioni obbligatorie. Nel mirino delle autorità sono finiti quindi i ricavi di Google e Facebook, due delle realtà più importanti nel mondo del web. L’analisi interesserà ovviamente tutto il mondo rilevante della pubblicità online.

L’Autorità ha presentato la sua attività investigativa con una nota ufficiale per fare il punto sulle indagini e sul lavoro che sarà svolto. “Il Testo Unico impone all’Autorità di individuare i ricavi ‘da pubblicità on line e sulle diverse piattaforme anche in forma diretta, incluse le risorse raccolte da motori di ricerca, da piattaforme sociali e di condivisione, tra quelli da considerare ai fini della valorizzazione del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), nonché nell’ambito delle analisi sulle posizioni dominanti nei singoli mercati rilevanti che lo compongono”.

 Stando a quanto si apprende, l’indagine è partita dopo un’attività investigativa sui Big Data iniziata alla fine del maggio 2019 e condotta dal Garante per la Privacy e dall’Antitrust.

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