Alla vigilia dell’udienza preliminare in cui sabato prossimo si deciderà se Matteo Salvini deve essere processato per sequestro di persona – il caso Gregoretti – il leader della Lega spiega che il premier Conte non ha commesso reati esattamente come non li ha commessi lui, non ci sono stati sequestri di persona. “Ho riletto le 50 pagine della memoria difensiva e ho deciso di pubblicarle online, perché tutti sappiano. Ho fatto solo il mio dovere. Penso che tutto finirà nel nulla, magari proprio sabato davanti al giudice dell’udienza preliminare. Rifarei tutto quel che ho fatto. Alla fine di quei soli quattro giorni quelle persone – che stavano su una nave militare italiana – sono state nutrite, curate e inviate alle altre nazioni disponibili a farsene carico”, spiega in una intervista al Tempo.
Il passaggio più significativo della chiacchierata con il quotidiano di Roma è quello relativo al presidente del Consiglio. Già, perché Salvini chiama in causa il premier Giuseppe Conte in relazione al caso Gregoretti, dicendo che basterebbe una sola parola pronunciata dall’inquilino di Palazzo Chigi per spiegare cosa è successo all’epoca. “Fu il premier a dire ‘i migranti prima li ricollochiamo e poi autorizziamo lo sbarco’. È Conte ad aver detto che gestiva tutto lui”, racconta il numero uno leghista, che poi “rassicura” il sedicente avvocato del popolo: “Io non dico che deve essere processato pure Conte, perché non c’è il reato. Ci sono norme precise per mettere in salvo i naufraghi e nessuno di noi li lasciò in balia delle onde…”.
Per ricapitolare, nel luglio del 2019 l’equipaggio della motovedetta della Marina Militare recuperò 116 migranti ma non ottenne dall’allora governo gialloverde il permesso di attraccare in un porto italiano; per questa ragione l’imbarcazione rimase per giorni al largo del porto di Augusta (in provincia di Siracusa) prima di ottenere il via libera allo sbarco.
In ultima battuta, arriva l’affondo agli ex alleati di governo del Movimento 5 Stelle e al Partito Democratico: “Avrebbe dovuto leggere meglio la documentazione, io firmai gli atti d’intesa con i ministri dei trasporti e della difesa e sotto la supervisione del presidente del consiglio”.