Siamo spinti a scrivere da due recentissime vicende che legano, come nel passato, il Centro Nemo di Messina e la direzione della Uoc di Medicina Fisica e riabilitativa all’Azienda Ospedaliera Gaetano Martino del Policlinico Universitario.
Dobbiamo partire dalle procedure concorsuali per l’assegnazione della direzione di una UOC aziendale all’interno del Policlinico. Parliamo dell’assegnazione ad un docente, non in possesso dei titoli previsti dalle norme sanitarie che garantiscono le competenze cliniche dei candidati in Medicina fisica e riabilitativa. Il docente citato non era in possesso di suddetti titoli, al momento dell’espletamento del concorso, e non lo era al momento del conferimento dell’incarico. Tali requisiti erano previsti dai protocolli di intesa tra Regione siciliana, atenei siciliani e dal bando stesso. Non sono stati rispettati i regolamenti di base, le norme nazionali di reclutamento e di valutazione della produzione scientifica del candidato assegnatario, ma il ‘Consiglio Universitario Nazionale’ ha dato parere positivo, ben unito al Magnifico Rettore Universitario che, da autentico Mago Zurlì, aveva approvato anche l’esclusione dalla partecipazione come candidato alla direzione di un’altra UOC un docente proprio perché non appartenente al settore di riferimento. E’ particolarmente insolito, per non dire illegittimo, che il CUN abbia dato parere positivo al cambio di SSD (Settore Scientifico Disciplinare) non avendo il richiedente nessuna delle caratteristiche previste dal relativo regolamento di ateneo, ne della normativa vigente. Al momento del conferimento dell’incarico, avvenuto nel luglio 2020, il prescelto non si trovava nel settore disciplinare di riferimento. Cosa pensare? Che in Sicilia i Magnifici Rettori hanno autentico e vero potere sulle nomine della Sanità.
Quanto raccontato in una breve sintesi ci dice che un direttore di UOC può essere scelto non sulla base della afferenza ad una determinata specialità clinica e della comprovata competenza medica. Il prescelto, nella fattispecie, è privo sia della specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa, sia dell’esperienza pregressa e decennale presso strutture riabilitative pubbliche, o strutture convenzionate con Sistema Sanitario Nazionale. La sua unica specializzazione è nella Medicina dello Sport. Inoltre il prescelto non poteva essere nominato Direttore Facente Funzione della UOC in quanto non era dirigente medico della stessa unità operativa, come invece prevede la specifica norma del CCNL per la dirigenza medica.
Nella fattispecie il Magnifico Rettore, Salvatore Cuzzocrea, oltre a non tenere in alcun conto le norme sanitarie non rispetta la norma basilare della specifica competenza medica.
Tant’è il 24 maggio scorso, ore 10,00, al padiglione E del Policlinico Gaetano Martino, al quinto piano c’è stata l’inaugurazione del Reparto di Riabilitazione. L’Ateneo, leggi Salvatore Cuzzocrea, e l’Azienda Ospedaliera, leggi Policlinico Universitario, hanno, a loro dire, puntato sul rilancio della riabilitazione fornendo locali e personale.
All’inaugurazione presenti il prof Salvatore Cuzzocrea , il commissario straordinario dell’AOU, dott. Giampiero Bonaccorsi e il Direttore dell’UOC di Medicina Fisica e riabilitativa, prof. Daniele Bruschetta.
Il Policlinico, afferma il Magnifico Rettore, si candida ad essere un ospedale di eccellenza e non poteva non avere questa struttura. Sono otto posti letto ma dovrebbero aumentare.
Il professore Daniele Bruschetta, Direttore dell’UOC di Medicina Fisica e Riabilitativa, ha aggiunto: “Avevamo necessità di partire perché la richiesta della città e della provincia è insistente”. Il reparto opererà in collaborazione con altri reparti del Policlinico e altre strutture ospedaliere.
Il professore Bruschetta, docente nominato direttore della UOC di Medicina Fisica e riabilitativa, ricordiamo, non è in possesso dei titoli previsti dalle norme sanitarie e del requisito previsto dai protocolli regionali di intesa, ma potremo, dice Bruschetta, mettere in campo iniziative fondamentali che questo reparto dovrà portare avanti, nella speranza di poter avviare una sinergia, oltre che con la futura Scuola di specializzazione e con il Corso di laurea in Fisioterapia, anche con il Centro medico sportivo. ‘Il tutto, aggiunge il prof. Bruschetta, rappresenta un momento estremante importante e si è potuto realizzare grazie al supporto dell’Ateneo e dell’Azienda ospedaliera AOU ‘G. Martino’ che hanno creduto nel progetto. Il reparto, come detto, consta di n. 8 posti letto e si rivolgerà a tutti i pazienti, sia post ortopedici, sia neurologici in fase post acuta, sia a quelli in fase post Covid che necessitano di riabilitazione respiratoria e neuromuscolare’.
Ci si chiede con stupore se questa struttura inaugurata dal Magnifico Rettore dovrebbe colmare gli spazi prima occupati dalla UO di ‘Riabilitazione Neurologica’ del Policlinico di Messina, tra le più accreditate del Sud Italia e valido punto di riferimento per molti pazienti gravi che in tanti casi hanno ritrovato l’autosufficienza e una dignitosa qualità della vita, guidata dal Prof. Roberto Dattola. Avete letto bene: ‘Riabilitazione neurologica’. Dal 29/06/2009, data della chiusura, non sono poche le domande che aspettano ancora una risposta, riguardo a una vicenda che si può definire quantomeno singolare, sicuramente controversa, che lascia tuttora perplessi. E lascia ancora perplessi il fatto che venga sostituita dalla Medicina Fisica e Riabilitativa. E chi uscirà, miracolosamente, ad esempio, da un intervento per aneurisma cerebrale cosa se ne farà della Medicina Fisica e Riabilitativa in assenza della Riabilitazione Neurologica?
Questa vicenda è stata più volte segnalata dall’Associazione non profit ‘Trasparenza e Merito. L’Università che vogliamo’, che rappresenta un punto di riferimento per coloro che intendono contrapporsi ad episodi di irregolarità nei concorsi dei policlinici universitari. (https://www.trasparenzaemerito.org)
Passiamo al Centro Nemo di Messina. Il 3 maggio 2021 si è svolta, nel pieno rispetto della normativa anti-Covid 19, presso i locali della UIL Messina, un’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Fondazione Aurora onlus Centro Nemo Sud e della Cooperativa Medisan onlus, dove i lavoratori hanno evidenziato le pesanti preoccupazioni in merito alla paventata chiusura del Centro Clinico Nemo Sud prevista per il prossimo 30 giugno, realtà che metterebbe sulla strada ben 55 lavoratori altamente professionalizzati e lascerebbe senza assistenza circa 5.000 pazienti.
Il 4 giugno era prevista la firma della convenzione tra l’IRCSS Neurolesi di Messina, struttura identificata per accogliere il Centro Nemo, l’assessorato alla Salute e la Fondazione Serena onlus, al fine di dare continuità nell’assistenza ai pazienti particolarmente fragili, affetti da malattie neuromuscolari, visto che la convenzione con il Policlinico di Messina terminerà il 30 giugno.
Il presidente Musumeci lo scorso 8 maggio, dichiarò: ”Si avvia verso una soluzione la vicenda relativa al Centro clinico NeMo Sud”, annunciando che era stata individuata una nuova sede per garantire la continuità assistenziale e la salvaguardia dei lavoratori».
In realtà, ad oggi, nulla di tutto questo è avvenuto e il Governatore Nello Musumeci è completamente chiuso in un inspiegabile silenzio lasciando in terribile agitazione le famiglie dei pazienti del Centro Nemo Sud, i lavoratori e i cittadini pronti ad impegnarsi per salvaguardare i diritti alla salute ed i posti di lavoro.
Roberto Cristiano