Le assunzioni sono in crescita in Italia, grazie alla ripresa economica avviata dopo la pandemia e soprattutto del settore del turismo, che ha dovuto attendere ancora un anno per vedere chiari segnali di ripresa. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio sul precariato dell’INPS.
Ad alimentare la crescita delle assunzioni anche i numerosi incentivi varati dal governo, come la decontribuzione a favore dei giovani e per le assunzioni al Sud. Ma il lavoro resta fondamentalmente precario e non garantisce un futuro ai giovani. C’è poi anche un problema di disallineamento fra domanda ed offerta e la difficoltà a reperire figure adatte.
Assunzioni in forte aumento
Le assunzioni dei primi cinque mesi del 2022 sono state 3.381.000, con una crescita del 37% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si tratta perlopiù di posizioni precarie (lavori intermittenti e stagionali), compatibilmente con la fase di recupero del settore turistico e dell’accoglienza, che questa estate ha conosciuto un boom.
Nello stesso periodo sono cresciute anche le cessazioni a 2.642.000, con un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo conferma una variazione positiva di 739mila posizioni lavorative.
Mercato lavoro prosegue trend di recupero
Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, ha messo in evidenza la creazione di 797.000 posizioni di lavoro. Ma si tratta perlopiù di impieghi precari. Se si osservano infatti le tipologie di contratto, per il tempo indeterminato la variazione positiva risulta pari a 215.000 unità, mentre per le altre tipologie contrattuali a termine c’è variazione complessiva pari a +582.000 unità.
Lavoro sempre più precario
Guardando alla crescita delle assunzioni, si rileva che è stata più consistente per i lavori intermittenti (+62%) e per quelli stagionali (+60%), in quanto la ripresa delle attività turistiche, ricreative e dell’accoglienza ha favorito una domanda di lavoro a termine.
Crescono però tutte le tipologie contrattuali compreso il tempo indeterminato +40%, l’apprendistato +35%, il tempo determinato +33% ed il lavoro in somministrazione +21%.
Anche il lavoro occasionale continua a crescere, raggiungendo le 15.000 unità, in aumento del 10% rispetto allo stesso mese del 2021. L’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 239 euro. I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) risultano circa 13.000, in diminuzione del 35% rispetto allo stesso mese del 2021, periodo in cui il bonus baby-sitting era erogato attraverso il libretto famiglia, l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 186 euro