Contro il caro bollette è in arrivo un nuovo decreto del governo Draghi. Ma le previsioni di spesa per il prossimo anno sono drammatiche
Contro il caro bollette è in arrivo un nuovo decreto. Le nuove misure al vaglio del governo Draghi non vedranno quindi la luce all’interno di un emendamento al dl Aiuti bis in esame al Senato, ipotesi che sembrava prendere corpo in questi giorni. Ci sarà invece molto probabilmente un altro provvedimento ad hoc: in questo caso, il dl verrà dunque esaminato dal nuovo Parlamento che si delineerà dopo il voto del 25 settembre.
Tra le misure, termosifoni giù di un grado, da 20 a 19, e riscaldamenti spenti un’ora prima, per ridurre i consumi di 1 miliardo di metri cubi nell’ultimo semestre 2022 e di 2 miliardi nel 2023.
Continuano intanto a ritmo sostenuto le iniezioni di gas negli stoccaggi italiani, nonostante Gazprom abbia annunciato ad Eni una riduzione nella consegna dei volumi di gas: si tratta di circa 20 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 27 milioni di metri cubi dei giorni scorsi. Oggi la previsione è di circa 55 milioni di metri cubi.
Secondo i dati Snam la previsione di gas immesso in rete per fine giornata è di circa 225 milioni di metri cubi, a fronte di consumi di poco sopra 165 milioni di metri cubi. Il livello di riempimento degli stoccaggi in Italia si attesta all’81,93%, contro l’80,17% di media Ue. In Germania, che ha la maggior capacità di stoccaggio in Europa prima dell’Italia, il livello di riempimento degli stoccaggi è all’83,65%, in Francia si attesta al 91,54%.
Per quanto riguarda il nostro Paese, sono stati stabili i flussi di importazione da Mazara del Vallo, “entry point” siciliano del gas algerino, con 70 milioni di metri cubi. Dalla parte opposta, a Tarvisio, Friuli, dove arriva il gas dalla Russia, il flusso è appena oltre i 30 milioni di metri cubi. Al Passo del Gries, valico delle Alpi Pennine al confine con la provincia del Verbano Cusio Ossola e lo svizzero Canton Vallese, dove giungono le forniture dal Nord Europa, siamo a circa 35 milioni. Di nuovo al Sud c’è anche Melendugno, Lecce, con i flussi dall’Azerbaigian che arrivano attraverso il Tap, dove le forniture si attestano a circa 25 milioni di metri cubi.
Ma a preoccupare è la nuova stagione fredda in arrivo. Già oggi ogni famiglia italiana si trova a pagare 1.231 euro in più rispetto al 2020 solo per le bollette di luce e gas, con la spesa per l’energia salita nel biennio 2021-2022 di ben il 92,7%. In particolare, +731 euro per il gas e +500 euro per la luce. I dati pubblicati da Assoutenti sono impietosi.
Nel 2020 una famiglia media ha speso 785 per il gas, 542 euro per la luce, per un totale di 1.327 euro. Nel 2021, a causa dei forti aumenti scattati a partire dall’ultimo trimestre dell’anno, la bolletta del gas ha raggiunto i 1.162 euro a nucleo, 802 euro quella della luce, per un totale di 1.964 euro a famiglia.
Nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante l’intervento calmierativo del Governo, la spesa complessiva per l’energia è schizzata a 2.558 euro a famiglia: 1.516 euro per il gas e 1.042 euro per la luce.