I Carabinieri del NAS di Cosenza, in seguito a controlli presso strutture sanitarie private accreditate che forniscono prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, hanno accertato la commissione di una serie di truffe contro lo Stato da parte di 4 case di cura in 3 comuni della costa tirrenica. Sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Paola (CS) 16 persone: i legali rappresentanti ed i Direttori Sanitari delle 4 case di cura e 6 medici operanti presso il pronto soccorso di una delle strutture sanitarie, reputati responsabili di truffa ai danni del SSN, nonchè altri 2 soggetti per aver esercitato abusivamente la professione sanitaria di fisioterapista. In particolare, sono stati accertati casi di prestazioni diagnostiche rimborsate nonostante non fossero previste nella convezione stipulata tra il SSN e la struttura, dove sono stati inoltre individuati soggetti che svolgevano attività medica di ‘fisioterapia’ nonostante fossero privi di idoneo titolo professionale; interventi odontoiatrici eseguiti presso un centro dentistico in regime di day-hospital, registrati e rimborsati come ricoveri ordinari della durata di più giorni; terapie per il trattamento di patologie urinarie (litotrissia) e per la cura dell’infertilità nella coppia, erogate sebbene la struttura non riunisse i requisiti strutturali ed organizzativi previsti dalla normativa; registrazione, da parte di una casa di cura, di numerosi ricoveri effettuati ‘in urgenza’ che, dagli accertamenti eseguiti dai Carabinieri del Nucleo cosentino, sono risultati ordinarie e programmate prestazioni ambulatoriali. L’indagine ha inoltre fatto emergere che i ricoveri hanno spesso riguardato interi nuclei familiari di origine lucana e siciliana i cui componenti, di fronte alle domande poste dai militari, hanno ammesso che le ‘degenze’, erano in realtà state pianificate solo al fine di fornire assistenza ad un congiunto ricoverato.
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