Il generale Roberto Vannacci incontra il ministro della Difesa, Guido Crosetto che lo ha apostrofato: “Ma scusi come mai non ha la divisa?”». Il siparietto – raccontato da Crosetto durante la trasmissione “In mezz’ora” di Monica Maggioni – dà il senso di quello che è – un generale a rapporto dal suo ministro senza divisa – e di quello che sarà: «Vannacci verrà destinato a un altro incarico» ha spiegato Crosetto, quasi certamente non operativo.
Continua dunque il muro contro muro tra il governo, o meglio il suo ministro, e il militare del momento, l’uomo che con il suo libro dalle teorie imbarazzanti ha scalato le classifiche ed è diventato un riferimento e insieme un problema per la destra italiana. «Al momento resto un soldato» continua a ripetere Vannacci ma in tanti sono pronti a scommettere su una sua discesa in politica, magari al fianco della Lega di Matteo Salvini che gli strizza l’occhio come pure un pezzo di Fratelli d’Italia, il partito di Crosetto: per dire, l’evento (a pagamento) di venerdì a Pietrasanta, con Vannacci guest star, era organizzato da un esponente di FdI.
“Io faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato. Ringrazio sempre chi mi esprime fiducia e lo faccio anche nei confronti di un partito politico, di qualsiasi partito politico. Tuttavia continuerò a fare il soldato e non ho fatto progetti per altre attività. È chiaro che le offerte che si ricevono, in qualsiasi ambito, sono dimostrazioni di fiducia, perciò ogni volta ringrazio per la fiducia che mi viene data”. Lo ha detto il generale Roberto Vannacci rispetto all’invito pubblico di Forza Nuova a candidarlo a Monza. “Non ho progetti per altre cose – ha sottolineato – io continuo a fare il soldato. Ho iniziato a fare il soldato a 17 anni e sono 37 anni che lo faccio, continuerò a farlo a meno che non smettano di farmelo fare o che io non riceva proposte che mi potrebbero far derogare. Ma queste ora non ci sono”.
Sulla valenza politica dei contenuti del suo libro ‘Il mondo al contrario’ Vannacci sottolinea: “Non ho mai fatto politica, non ho scritto un libro politico. Ho scritto il libro per descrivere le cose che secondo me possono essere migliorate, ho messo per iscritto le mie idee su una serie di temi, addirittura ho perfino dedicato un capitolo alle tasse”. “Il mio libro non deve essere accostato a nessun partito politico perché non è così – ha aggiunto -. C’è dentro invece quello che penso si possa fare o dire su una serie di cose e mi sembrava utile scriverlo”.
Riguardo al ministro Crosetto, il generale Vannacci ha ribadito che “è il mio ministro della Difesa a cui devo rendere rispetto e disciplina come ho giurato di fare, con onore e secondo i regolamenti. Al ministro della Difesa si porta rispetto, chiunque sia in quel momento a ricoprire la carica.
«Non è una questione personale» ripete Crosetto ai suoi compagni di partito. «Nel nostro incontro – ha detto il ministro in tv – gli ho detto che applicherò le regole e darò tutte le garanzie e le tutele che servono come farei con chiunque. Il libro può scriverlo e presentarlo, il tema non è quello. Vedremo nei prossimi mesi e nelle prossime settimane quale sarà l’impiego di Vannacci, che non è stato cacciato dalle Forze armate e come qualunque dirigente deve avere un impiego. La sua Forza armata gli proporrà un impiego alternativo. Se sarà operativo questo non compete a me ma alla Forza armata e al dialogo che ci sarà tra di loro. Vannacci ha chiesto di parlarmi, e gli ho parlato, dicendogli quello che pensavo e ascoltando quello che doveva dirmi. Sono convinto – ha spiegato Crosetto – che il sistema democratico si alimenta dal confronto delle idee, che anche se diverse devono confrontarsi. Ma le istituzioni hanno un altro compito, devono difendere principi e valori. Le idee possono essere diverse ma i principi e i valori sono un’altra cosa: soprattutto deve difenderli chi lo fa per lavoro e per scelta, in primis le Forze armate. Gli ho chiesto il motivo che non gli ha fatto indossare la divisa. E mi ha risposto: “Mi hanno detto di non metterla i miei superiori perché oggi venivo da lei come se fosse una cosa privata e non mi hanno neanche dato il rimborso del treno». Gli ho detto di no, perché quando si chiede il rapporto al superiore gerarchico si rientra in servizio anche se momentaneamente non è in servizio. Quindi doveva venire col foglio di viaggio e in divisa».