“450 gradi”: offerta variegata a Pomigliano d’Arco

Pomigliano d’Arco. In via Giotto n° 2, nella fertile provincia di Napoli, capitale del gusto oltre che della storia, nel cuore della cittadina vesuviana, troviamo “450 gradi”, dove eleganza e signorile semplicità, in cucina come nel contesto generale, la fanno da padrone, a braccetto con buon gusto e fantasia. Ai fornelli, lo chef Massimiliano De Novellis ed al forno il pizzaiolo Raffaele Esposito; direttore di sala Francesco Strangis; Giovanna Di Palma, addetta alle fritture del locale; Melania Milo, sommelier.
Qui la pizza vuole davvero essere pienamente una portata unica, in cui si fondono primo e secondo, grazie ad una gradevole fusion. In particolare, l’unione della pizza di Raffaele Esposito e della cucina dello chef Massimiliano De Novellis, “per dare ai clienti la possibilità di vivere un’esperienza di gusto diversa e speciale”. In menu, impasti di pizza contemporanea, quello al nero di seppia ed ancora, per la bufalina cotta nel ruoto.
Nel suo percorso degustativo unico nel suo genere, come entrée, “450 gradi” presenta una caprese scomposta, con crema di latticello, gelée di pomodoro e crema di basilico. In accompagnamento, bollicine. In tema di fritti, spiccano le polpettine miste, sia all’ortolana che quella gustoso alle melanzane, il cui sapore viene esaltato da un calice di Getis Rosato Costa d’Amalfi, rosato 2020, maturo e strutturato o, in alternativa, per le birre dalla English Ale Monaci Vesuviani. Ka “Bomba di Osimhen”, gustosa proposta innovativa, è un panino al nero di seppia con ricotta aromatizzata al limone e crema di datterini gialli, d’ispirazione chiaramente calcistica, che va pure abbinata al Getis Rosato per i vini, mentre alla English Ale per le birre. Ispirata alla celebre serie tv, è la “Mare Fuori”, pizza dall’impasto al nero di seppia con crema di piselli, fiordilatte, crema di prezzemolo aromatizzata al limone, e stuzzicanti seppioline che vengono prima saltate in padella con paprika. L’abbinamento di vini è il Caprettone delle Cantine Olivella, bianco dai sentori floreali, fruttati e freschi, in grado di esaltare piacevolmente il topping di mare e terra. Per le birre, l’accompagnamento è invece una English Ale Monaci Vesuviani. Ancora, “Fiori & alici”, pizza dall’impasto tradizionale con provola, fiori di zucca, datterini gialli, alici di Cetara e zest di limone.
Nel percorso enologico, troviamo il Caprettone Olivella, oppure per le birre la English Ale Monaci Vesuviani. La “Bufalina al rutiello” è una margherita con mozzarella di bufala al padellino, servita per i vini, insieme ad un Kata di Cantine Olivella, mentre per le birre ad una Strong Ale Monaci Vesuviani. Rigatoni allo scarpariello, tra le scelte dei primi, accompagnati pure dal Kata Olivella oppure dalla Strong Ale dei Monaci Vesuviani. In chiusura, bombetta di pasta pizza fritta, ripiena di confettura alle pellecchielle, presentata con meringhe e zucchero a velo, abbinata a Rhum Don Papa o Amaretto Disaronno.
L’offerta risulta ricca e variegata e nel percorso degustativo emerge chiaramente l’attenzione verso il territorio ed in particolare l’ambito di Pomigliano d’Arco, attraverso l’adeguata valorizzazione dei suoi prodotti di eccellenza, protagonisti di ricette pensate, realizzate ad hoc e portate in tavola in un tripudio di sapori e profumi. In primis, l’albicocca pellecchiella del Vesuvio, che candida sostanzialmente la location a rientrare nella prestigiosa Alleanza dei cuochi e pizzaioli Slow Food.
     
Teresa Lucianelli

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