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“Intanto in bocca al lupo Presidente, faccia un buon lavoro non si preoccupi e si abitui in po’ ad avere anche qualche elemento di critica ogni tanto”. A Santoro non è andato giù il fatto che Grasso non abbia scelto la sua trasmissione per replicare alle accuse di Travaglio. Polemica, l’ennesima nella trasmissione “Servizio Pubblico” andata in onda ieri sera su La7. Pesanti le accuse di Travaglio nei confronti del nuovo Presidente del Senato. “Un uomo furbo che ha saputo gestirsi molto bene e che non ha mai pagato le conseguenze di una indagine e si è sempre tenuto a distanza da indagini su mafia e politica, si è addirittura liberato a Palermo di tutti i magistrati che facevano indagini sulla mafia, si è reso protagonista di alcuni gesti ben poco nobili come rifiutarsi di firmale l’atto di appello contro l’assoluzione in primo gradi di Andreotti, lasciando soli i sostituti procuratori che avevano presentato questo appello, ha fatto dichiarazioni in cui prendeva le distanze da Caselli, ha ottenuto applausi dal centro destra, Berlusconi ha detto che Grasso è tutt’altro che un brutto candidato alla presidenza del Senato. Ha ottenuto, addirittura, tre leggi dal centro destra per far fuori Caselli e farlo passare alla procura nazionale antimafia, leggi incostituzionali che Grasso ha utilizzato per far fuori il suo unico avversario”. L’ex procuratore antimafia, intervenuto telefonicamente, ha chiesto un contraddittorio con Travaglio ma rifiutato come “arena” la trasmissione condotta da Santoro. I tempi debbono essere brevi, una settimana è lunga per replicare alle accuse mosse, ieri sera, a “Servizio Pubblico”. Grasso ha accettato l’invito di Formiglio. Il posto e l’ora ? Lunedì sera a Piazza Pulita. E Travaglio, sempre tramite twit, fa sapere che non ci sarà. Secondo il giornalista l’unica sede opportuna è dalla trasmissione di Santoro. “Appena lo saprò vi comunicherò data e ora del ‘duello’ che non potrà che essere su Servizio Pubblico, perché farlo a Piazza Pulita, come propone Formigli, “sarebbe come se un giornale scrivesse una cosa ma la rettifica uscisse da un’altra parte”.
