800 milioni per un centro in Albania: un’occasione persa per l’Italia, tra accoglienza dignitosa e sviluppo economico

800 milioni di euro spesi per un centro in Albania: con la stessa cifra avremmo potuto accogliere per un anno tutti i migranti sbarcati in Italia nel 2024, sostenendo l’economia italiana.
È profondamente assurdo constatare che il Governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, abbia scelto di spendere 800 milioni di euro per costruire un centro di accoglienza in Albania, al momento vuoto e inutilizzato. Con la stessa cifra, sarebbe stato possibile migliorare significativamente il sistema di accoglienza in Italia, accogliendo 60.000 persone per un anno, che corrispondono esattamente al numero di migranti sbarcati nel nostro Paese fino a novembre 2024.
I soldi per l’accoglienza vengono comunque spesi, ma la differenza cruciale sta nell’impatto che questi fondi possono avere quando vengono investiti nel nostro Paese. Se questi 800 milioni fossero stati destinati all’Italia, avrebbero non solo garantito dignità e accoglienza a migliaia di persone, ma anche generato un circolo virtuoso per l’economia locale:
– Avrebbero coperto il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas per le strutture di accoglienza, sostenendo indirettamente le imprese italiane del settore energetico.
– Sarebbero stati utilizzati per acquistare beni di prima necessità, come cibo e abbigliamento, a beneficio del commercio italiano.
– Avrebbero permesso di affittare immobili sfitti nei nostri centri storici, contribuendo alla loro riqualificazione e al rilancio delle aree interne spesso abbandonate.
– Avrebbero sostenuto l’occupazione, garantendo lavoro stabile per migliaia di operatori italiani impegnati nell’accoglienza.
Investire nell’accoglienza in Italia significa creare un sistema più efficiente, umano e capace di redistribuire risorse sul territorio, generando benefici economici e sociali per tutti, italiani e migranti.
Al contrario, la scelta di deportare persone in Albania, in un centro vuoto e lontano da qualsiasi logica di integrazione, non solo rappresenta un fallimento economico, ma viola anche i diritti fondamentali delle persone.
La vera assurdità è che con gli stessi soldi che il governo ha deciso di spendere in Albania, avremmo potuto garantire un anno intero di accoglienza a tutte le 60.000 persone sbarcate in Italia nel 2024. È evidente che questo modello, anziché risolvere i problemi, li aggrava, ignorando sia le opportunità economiche che l’umanità necessaria a gestire le migrazioni.
L’accoglienza, se ben gestita, non è un problema, ma una risorsa. Invito il Governo a riconsiderare le sue priorità, investendo nelle infrastrutture italiane e creando un sistema che possa non solo accogliere con dignità, ma anche favorire lo sviluppo del nostro Paese.

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