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Chiunque subisca una rapina può poi riportare non solo un semplice stato di shock ma anche problemi di salute dovuti allo spavento e allo stress. Immaginate se la rapina si ripetesse altre due volte, triplicando quindi tutti i sintomi che ognuna di queste comporta e soprattutto ad una vicinanza una dall’altra incredibile: tutte in meno di un anno. Proprio così è capitato ad una dipendente di 58 anni che lavorava presso l’ufficio di Poste Italiane a Ponte Nuovo, in provincia di Ravenna. L’ufficio è stato, appunto, preso di mira dai rapinatori per 3 volte causando successivamente alla povera donna una paura che sembra poi aver avuto forte impatto sul suo stato psicofisico. La signora si è sentita in condizione di chiedere un risarcimento danni alle Poste italiane, portando quindi i suoi ‘datori di lavoro’ in tribunale. Il giudice, analizzando bene il caso, ha ritenuto la richiesta della donna più che ragionevole poiché le Poste avrebbero dovuto essere più responsabili e intervenire subito dopo la prima rapina, cosicché i dipendenti sarebbero stati più al sicuro. A causare l’attuale malattia della signora -che nutre ormai una vera e propria ossessione nei confronti di ladri e scippatori- sarebbero stati dunque le Poste Italiane e non i rapinatori che per più volte l’hanno terrorizzata. L’indennizzo che la vittima ha ricevuto è stato di ben 87.000 euro, tutti cacciati di tasca propria dalla Società per cui ancora lavora. Altro che un ‘misero’ stipendio da impiegata alle poste, anche se la donna ha dovuto pagare il duro prezzo di armi da fuoco puntate addosso, minacce e intimidazioni verbali da parte dei ladri e lame taglienti alla testa o alla gola. Il tutto per tre volte. Che dire, speriamo che i soldi riescano a farle trovare il coraggio di tornare a lavoro.
