Chi non ricorda il film di Tom Hanks e la sua avventura sulla zattera in balìa delle onde dell’oceano pacifico? In questi giorni è approdato in un atollo delle isole Marshall (vicino alle Isole Figi) un giovanotto dalle sembianze umane quasi irriconoscibili, con la pelle attaccata alle ossa ed incapace di mettere un passo sulla terraferma. due pare fossero partiti dalle coste del Messico per arrivare ad El Salvador nel mese di settembre 2012. Dopo 485 giorni e 12.000,00 KM ne è arrivato solo uno. Secondo gli esperti si tratterebbe forse di una delle più incredibili prove di sopravvivenza in condizioni estreme. Si ricorda solo la storia dei due pescatori di squali che rimasero in acqua per nove mesi prima di approdare all’isola di Samoa. La cosa incredibile è che il giovane, imobottito di litri di acqua, si stia riprendendo senza particolari danni fisici. Si sarebbe cibato di tartarughe ed uccelli marini, bevendo acqua piovana. Il tutto per un anno e mezzo ed a bordo di una barchetta di piccole dimensioni. Cosa spinge l’uomo a queste prove di <<assoluta follia>> ? L’adrenalina di una prova estrema di breve durata può essere comprensibile, ma è davvero difficile immedesimarsi in chi affronta prove di sopravvivenza quasi impossibili e così lunghe. Jose Ivan, così si chiama quest’uomo, passerà alla storia, al contrario del suo amico che, animato dallo stesso spirito di avventura, non ce l’ha fatta.
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