Vedettes

In “Vedettes” lo spettatore è invitato a spiare l’intimità di due personaggi nel corso di una giornata, viste nel caleidoscopio delle immagini di se stesse. E’ un rincorrersi di identità viste nel cerchio vertiginoso di un conatus recedenti. Il loro riflesso appare disperso in mille e più innumerevoli onde dove le protagoniste si rincorrono, si annullano e si svuotano. Tutto è legato ad un gioco di specchio che riflette immagini non coincidenti alle aspettative ed agli stereotipi. Una radiolina in  scena, accesa e poi spenta in un refrain isterico, con  la creatività delle due interpreti che si esprime in appassionati monologhi che sembrano  danze urbane ed ossessive,  che finiscono poi  in immotivati abbracci. L’ossessione per il corpo si traduce in vestiti troppo stretti e bilance protagoniste d’ironiche e grottesche gag. Una lampada serve per giustificare l’urgenza di un divismo da amplificare con un microfono,  oppure  ad abbigliare con la sua copertura e rendere misteriose le sovrapposizioni di una parrucca e di un cappello per celare l’intelligenza, per smorzare i pensieri che potrebbero inibire la corsa alla perfezione, ad una perfezione visibile davanti ad una lastra trasparente. Sulla scenografia di Piero Botto   “Vedettes” è realizzato dal Teatro dei Naviganti per la regia di Domenico Cucinotta, con Stefania Pecora e Mariapia Rizzo. La dimensione dello spazio sulla scena è metaforica divisione, mai condivisa, che mette in scena l’interiorità. Assise su ambigue ed acrobatiche nudità infatti le due attrici intraprendono un generoso intercalare tra riflessioni profonde e superficiali modalità comunicative. Lo spettacolo andrà in scena dal 20 al 23 febbraio prossimi a Roma presso il Teatro Eutheca.

 

 

 

 

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