“Le tante criticità che segnano questo programma” spingono “nella direzione di un significativo ridimensionamento degli schemi di accordo con la Lockheed Martin sul programma F 35”. Lo si legge nel documento che il capogruppo del Pd in commissione Difesa della Camera, Giampiero Scanu, ha presentato come conclusioni da parte del Pd all’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma. Nel Consiglio supremo di difesa di oggi, a quanto si è appreso, “non si è discusso né di F35 né di nessun’altra decisione concreta in materia di sistemi d’arma, ma dell’ulteriore impulso da dare al processo di riordinamento delle forze armate avviato dalla legge 44 del 2012”. Il Consiglio, ha riferito infatti al termine una nota, “è dell’avviso che il disegno complessivo della riforma” del sistema di difesa italiano “trovi espressione in un “Libro Bianco”, fermi restando i provvedimenti e le iniziative da attuare con immediatezza in ambito nazionale ed europeo”. E’ necessario e urgente, si legge ancora, che si dia più concretamente avvio ad un’efficace azione integrata europea nei confronti delle complesse sfide globali di sicurezza e difesa”. Lo afferma il Consiglio Supremo di Difesa che invita a “sfruttare al meglio le opportunità del prossimo semestre di presidenza” italiana dell’Ue per rivitalizzare la Common Security and Defence Policy”. I sette parlamentaro M5S presenti in commissione difesa della Camera hanno commentato: “Il fatto che l’odierno Consiglio Supremo di Difesa non abbia discusso degli F35 è perché il governo non ha mai posto il problema di un ridimensionamento del programma e tanto meno della sua cancellazione. Sappiamo che Napolitano è la vera sentinella mentre la Pinotti si configura come una mera esecutrice. Sotto il vestito della propaganda non c’è infatti nessun taglio”.
Riprova
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