Themis nella mitologia greca era la Dea della Giustizia. “Themis Associazione Consumatori” nasce invece a Genova ed è fondata da un gruppo di professionisti con lo scopo di Tutelare i propri Associati dai soprusi delle banche, delle società finanziarie e delle società di recupero credito. La mission di Themis Associazione Consumatori è fare in modo che ogni Associato possa recuperare somme importanti dalla propria Banca ingiustamente sottratte nel tempo, allontanando il comportamento sempre più scorretto delle Società di Recupero Crediti. Questo avviene riservando ad ogni Associato forti scontistiche verso prodotti o professionisti di cui ha bisogno.
Siamo oggi con i soci fondatori dell’Associazione ai quali rivolgiamo alcune domande. Antonio Di Martino è il presidente di questa Associazione. Abbiamo visto che fra i vostri servizi c’è anche la tutela dalle società di recupero crediti. Mi spiega cosa vuol dire?
Al giorno d’oggi, si sa, i comportamenti scorretti ed illegittimi delle società di recupero crediti sono all’ordine del giorno. Dalle telefonate agli orari più sconvenienti con toni inopportuni e spesso maleducati per non dire minacciosi, ai messaggi sul telefonino che promettono a breve la visita di un incaricato per riscuotere un credito, alle lettere scritte in modo tale da intimorire il debitore con indebite intimazioni a pagare pena il ricorso ad una sedicente “Autorità giudiziaria”. L’immaginazione di queste società e dei loro funzionari per intimidire il debitore è quasi illimitata!
E voi in che modo difendete le vittime di questi atteggiamenti?
Ognuno di questi comportamenti descritti è un abuso. Un illecito. Nel campo del recupero crediti sono vietate tutte le prassi che siano invasive, lesive della dignità personale del debitore e del diritto alla riservatezza. Dovrebbe essere noto a tutti che l’unica persona autorizzata a presentarsi al domicilio privato per riscuotere soldi è l’ufficiale giudiziario munito di uno specifico titolo esecutivo.
Questi atteggiamenti vengono utilizzati da molte società di recupero crediti?
Si. E bisogna sapere che nella maggior parte dei casi si prefigurano anche dei veri e propri illeciti penali quali, ad esempio, i reati di molestia e di minaccia. E come tali, sono a loro volta denunciabili all’autorità giudiziaria.
Rivolgo ora la domanda a Claudio Mazzarotto, vice presidente della Themis. A suo avviso, quindi, i debiti non vanno pagati?
I debiti vanno pagati, purché siano dovuti e senza l’aggravio di oneri accessori che molto spesso aumentano il debito più del 50%. Vanno pagati in base alle proprie capacità retributive, che possono anche essere diverse da quando è stato erogato il finanziamento. Molto spesso non è colpa del consumatore se ha perso il posto di lavoro o se si trova con un fatturato notevolmente in ribasso. Conosciamo tutti la situazione economica attuale. Non tutte le persone non vogliono pagare, semplicemente non possono pagare. Questo perché le entrate sono diminuite.
Dal suo punto di vista quale è il comportamento corretto?
Corretto è non firmare cambiali di fatto spropositate rispetto alle proprie entrate. Ecco perché molto spesso si configura una vera e propria attività di stalking da parte della società di recupero crediti, che porta allo stress ed alla confusione più totale il consumatore che pur di liberarsi da queste figure persecutorie è pronto a firmare di tutto. Purtroppo non sa che dal momento in cui firma delle cambiali ha firmato il suo protesto sicuro. Passa quindi dalla padella alla brace, perché in quel caso ha firmato dei titoli esecutivi, dai quali possono nascere pignoramenti che altrimenti non sarebbero mai nati.
Andrea Viscardi
Continua…