Giuliano Poletti ed il decreto lavoro

Il  Ministro  Giuliano Poletti ha ritenuto possibile intervenire con alcune modifiche sul decreto lavoro. Questo  ha favorito un clima di distensione nell’assemblea dei deputati del Pd espressamente convocata dal capogruppo Roberto Speranza per discutere sul provvedimento, in vista del termine per gli emendamenti, che scadrà l’11 aprile.  Poletti ha spiegato che tutte le riforme, comprese quelle economiche, che sta portando avanti il governo, servono a rispondere ai dubbi diffusi sulla capacità dell’Italia di cambiare e riformarsi. In quest’ottica si inquadra il dl lavoro, che è  la cartina al tornasole della capacità del governo, del Parlamento, e anche del Pd, di fare le riforme. E’ un punto dirimente , ha sottolineato il ministro , il che non significa che non possano esserci cambiamenti. Penso che il confronto sia possibile e sta nella possibilità  politica non solo del ministro ma del presidente del Consiglio valutare le nuove proposte. Il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano, in passato molto critico col decreto, ha assicurato di mirare a migliorare il provvedimento e non a stravolgerlo. Le critiche al merito del decreto si incentrano sul numero, giudicato troppo elevato, di reiterazioni del contratto a termine  nonché sull’assenza di vincoli sul contratto di apprendistato, e sulla causalità per interrompere il contratto. A favore del decreto gli ex popolari vicini a Beppe Fioroni e naturalmente i renziani e i deputati di area Dem, vicini a Dario Franceschini. Il clima dialogante è  stato favorito da un paio di incontri che il capogruppo Roberto Speranza aveva avuto con il ministro Poletti per preparare l’assemblea e sondare le eventuali possibilità di modifica.

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