L’uomo più criticato e più discusso, l’uomo più fischiato è il grande protagonista della vittoria della Juve a Udine. Stiamo parlando di Sebastian Giovinco autore del gol che ha rotto l’equilibrio al 16’ e di gran lunga il migliore in campo in una partita in cui ha giocato in maniera sontuosa. È anche questa la forza della Juve: chiunque gioca può e sa essere decisivo. Merito, l’ennesimo, di Antonio Conte, capace di motivare tutti e di difendere e fare scudo intorno a chi, come Giovinco, è stato magari osteggiato dall’ambiente bianconero. E quella di stasera è la rivincita della “Formica atomica” e dello stesso Conte. Quello di Giovinco è un gran gol con un sinistro a giro sul secondo palo che non da scampo a Scuffet che qualche minuto dopo è impegnato severamente dallo stesso attaccante dopo aver seminato il panico nella difesa friulana. Scuffet si oppone ma poi al 28’ subisce il raddoppio di LLorente che risolve una mischia in cui il portiere friulano non è esente da colpe provando a sbrogliare di piede, tra l’altro in maniera poco convinta, una complicata matassa. La Juve non soffre praticamente mai (solo al 92’ l’Udinese va vicina al gol col palo di Muriel) e anzi al 68’ proprio Giovinco colpisce il palo prima di ricevere la meritata standing ovation concessagli da Conte. La Juve, quindi, vince ancora, torna a + 8 sulla Roma e mette un altro mattone, un altro macigno sulla vittoria del terzo scudetto consecutivo perché a cinque partite dalla fine è impensabile che la Juve, questa Juve, possa cedere di schianto e regalare al tricolore a una comunque sontuosa Roma.
Sebastiano Borzellino