Berlusconi ad un passo dallo strappo

Dopo 14 mesi Silvio Berlusconi torna in tv e sceglie il salotto di “Porta a Porta” per aprire di fatto la campagna elettorale per le europee. Fortemente consapevole di poter calcare poco la scena sotto i riflettori,   visto che da lunedì inizia ufficialmente i servizi sociali,  e  preoccupato dai sondaggi poco  gratificanti verso Forza Italia ,  alza il fucile verso  il  premier come mai aveva fatto prima. Viene messo  in discussione il patto del Nazareno sulle riforme e si dice pronto, se necessario, anche alle elezioni anticipate.  In realtà l’ex premier punta ad invertire i sondaggi che lo danno sotto il 20 per cento. Berlusconi parla poi della legge elettorale e la modifica  del Senato: “L’Italicum per il momento è spiaggiato al Senato, mentre doveva essere votato prima della riforma del Senato. Se va avanti su questa strada non penso che questo riordino del sistema di voto potrà essere costituzionale.”. A Bruno Vespa che provocatoriamente gli chiede: “Quindi Forza Italia non voterà la riforma del Senato prima del 25 maggio, come chiede Renzi?”, lui è gelido: “No, credo proprio che non si farà in tempo perché così come è non è votabile, visto che non tutto il Pd è d’accordo. E non è stata definita la struttura del Senato. C’è molto lavoro da fare.”. Berlusconi in realtà vuole andare avanti sulle riforme,  chiedendo un tavolo di confronto  perché se il nostro sistema parlamentare diventa monocratico l’Italicum diventa incostituzionale.  “Manteniamo gli impegni “,  precisa verso la fine della registrazione della trasmissione,” anche un Senato non elettivo”, a patto però che si proceda come stabilito e cioè con l’approvazione prima della legge elettorale. L’obiettivo è  quello di sparigliare le carte e non lasciare tutta la scena a Renzi ed a Beppe Grillo.  Il Cavaliere rilancia in chiusura di trasmissione  il suo affondo. Nulla dal punto di vista umano contro Renzi,  perché  è molto simpatico.  E’ sul piano politico che arriva per Renzi una sonora bocciatura: “Il governo fino ad oggi non ha fatto nulla ed il premier da rottamatore si è trasformato in un simpatico tassatore,  visto che gli ormai noti 80 euro stanziati dall’esecutivo per le fasce più deboli:sono null’altro che una mancia originata dall’aumento delle tasse,  e questo  non aumenterà di certo i consumi.  “La gente è preoccupata”,  osserva,  “quei soldi saranno messi a risparmio”.  Una semplice  manovra elettorale è il suo giudizio.

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