Ucraina, si combatte a est

Si combatte a Kramatorsk, scrive l’agenzia russa Ria Novosti, secondo cui nella città dell’Ucraina orientale risuonano colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme. Nella zona è esploso in volo un elicottero militare ucraino Mi-8 è esploso dopo essere stato colpito da armi da fuoco all’aerodromo di Kramatorsk.  La Russia vuole la terza guerra mondiale,  sostiene il premier ucraino ad interim, Arseni Iatseniuk.  “Tentativi di aggressione militare sul territorio ucraino da parte della Russia,  ha detto Iatseniuk, porteranno a un conflitto armato nello spazio europeo. Il mondo non ha dimenticato la seconda guerra mondiale e la Russia vuole già iniziare la terza. Tutta la responsabilità per l’aggressione sul territorio ucraino e per la minaccia alla stabilità e alla sicurezza internazionali è della Russia”. Poco prima il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov aveva annunciato che l’operazione militare contro i filorussi prosegue nel sud-est dell’Ucraina.  “I terroristi, così il governo di Kiev definisce gli insorti, hanno interesse a stare sul chi vive 24 ore su 24 e la popolazione pacifica non ha nulla da temere”. Intanto secondo gli Stati Uniti la Russia non sta mantenendo la propria parola sull’accordo di Ginevra: “una crisi non si può risolvere quando solo una parte fa il necessario per evitare il confronto”. Il segretario di Stato americano, John Kerry, ha accusato la Russia di destabilizzare la crisi Ucraina. L’intelligence russa  sta cercando di sabotare la democrazia. Ora, la finestra per la Russia per cambiare corso si sta chiudendo: il mondo è pronto ad agire contro la Russia sull’Ucraina. Mosca deve ora scegliere.   Ma Mosca contrattacca e per bocca del suo ambasciatore russo all’Onu, Vitali Ciurkin, avverte, che la crisi in Ucraina permette alla Russia di inviare sul posto i propri ‘peacekeeper’ secondo il diritto internazionale. L’articolo 51 della Carta dell’Onu prevede l’autodifesa e noi  lo abbiamo applicato nel conflitto nel Caucaso nel 2008. Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, afferma che la Russia vuole fermamente favorire una de-escalation della crisi in Ucraina sulla base dell’accordo di Ginevra ma non ci possono essere richieste unilaterali.  L’intesa prevede un processo simultaneo e obblighi paritari di Kiev e degli insorti filorussi dell’Ucraina sud-orientale. E poi, avverte, l’operazione militare contro gli insorti e i miliziani filorussi dell’Ucraina sud-orientale è un delitto sanguinoso del quale le autorità di Kiev risponderanno in futuro.

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