Per il capitano dei Carabinieri Marco Barone, mentre la Costa Concordia si stava inclinando, “fu deciso che le persone sul lato sinistro della nave andassero sul lato destro, formando una catena umana. Ma nell’effettuare tale trasferimento alcune vittime si sono accorte che l’acqua stava affiorando, che l’acqua creava un gorgo, un risucchio: la catena umana ha cercato di allontanarsi invertendo la marcia, così alcuni sono stati persi di vista e sono stati ritrovati morti annegati”. Con queste parole il capitano Barone ha testimoniato sulle dinamiche dei decessi nel naufragio del Giglio durante il processo a Grosseto. Barone ha anche chiarito che “l’asfissia da annegamento è la costante causa di morte riscontrata per tutte le vittime della Costa Concordia”.
S. B.