Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli e Lucia Poli, sono i protagonisti della commedia di Oscar Wilde, “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, in scena al Teatro Al Massimo dal 9 al 18 maggio. Ambientata nel periodo vittoriano, è una commedia che, con pura e divertita ironia, denuncia la passione dell’alta società inglese e gioca di equivoci sul doppio nome e sulla doppia vita dei protagonisti terminando col classico riconoscimento di parentele dapprima sconosciute. Rappresentata a Londra, per la prima volta nel 1895, nella commedia si narra l’amore di Jack Worthing per Gwendolen Fairfax e quello di Algernon Moncrieff per Cecily Cardew. Tutto ruota intorno al nome Ernest, che Jack utilizza per i suoi incontri amorosi e che in inglese si pronuncia esattamente come «Earnest», cioè onesto, serio. Alla fine, la complessa vicenda si risolverà grazie alla presenza di Miss Prism, l’istitutrice di Cecily Cardew; Miss Prism, infatti, molti anni prima, era sparita portando con se il piccolo Jack che, in effetti, è il fratello maggiore di Algernon ed il suo vero nome è proprio Ernest. Dissipati tutti i dubbi sulle sue origini, Jack potrà sposare Gwendolen e Cecily, convolare a nozze con Algernon. Completano il cast della commedia Valeria Contadino, Renata Zamengo, Luciano D’Amico, Giordana Morandini e Orazio Stracuzzi, impegnato in un doppio ruolo. Regia di Geppy Gleijeses.