L’ Occidente con lo sguardo rivolto altrove
Affacciata sulle rive del Mediterraneo cresce e si arricchisce giorno per giorno di nuovi “atleti”, la “Palestra” di Jihadismo, che in Occidente si continua ad ignorare, anzi si finge di non occuparsene, ma presto la realtà si accorgerà di noi e vedremo sempre di più la stazione di Milano inondata di profughi siriani alla disperata ricerca di una fuga, o il Canale di Sicilia assediato da barconi che tentano di sbarcare sulla nostra bella Penisola. Sul finire della scorsa estate, gli Stati Uniti con i loro alleati sembravano sul punto di bombardare la Siria e mettere fine ad una guerra civile, incancrenita, che stava distruggendo il Paese. Si ricorse come al solito alla favola degli arsenali chimici, delle armi nucleari al cui confezionamento il regime di Assad, pare stesse lavorando, furono inviati gli Sceriffi dell’Onu, ma, passata l’estate tutto è tornato a tacere ed il dramma siriano volutamente ignorato è diventato sempre più tragico , con una situazione sul campo che assomiglia sempre più ad un inferno, che sta lasciando il Paese nelle mani di uno jihadismo forte e strisciante che alla lunga potrebbe contagiare l’intera area geografica mediorientale. Nell’indifferenza di un Occidente, con lo sguardo rivolto altrove, passano le notizie delle ultime settimane e giorni: scuole di bambini bombardate, Homs, una città completamente distrutta ed infine le milizie jihadiste che imperversano commettendo ogni genere di crimine, sino ad arrivare alle immagini divulgate dalla rete, delle crocefissioni dei cristiani, che hanno commosso il Papa.La Siria, quindi, un nuovo Afghanistan, con la differenza che non è confinata nell’estremo continente asiatico, in mezzo ad alte ed impervie montagne, ma a ridosso del Mediterraneo, con buona pace dell’Europa e delle potenze arabo-mussulmane, unite insieme dall’indifferenza al dramma che sta cancellando un popolo,quello siriano. E dell’Afghanistan sta assumendo tutti i connotati peggiori e preoccupanti. Come in quel Paese s’instaurò il regime dei Talebani, a causa dell’insipienza delle grandi potenze Russia e Stati Uniti, che tante tensioni riversò in tutto il mondo, anche quello occidentale, oggi la Siria rischia di diventare una sorta di “Palestra” di jihadismo, anarchico, non strutturato, ma ancora più pericoloso per l’area mediorientale e per l’Europa, se non si troverà presto una soluzione. Senza contare che geograficamente confina con l’Africa sub-sahariana, che da qualche decennio è alle prese con l’avanzata dell’Islam radicale , ed è inevitabile che la Siria possa diventare una sorta di rifugio dell’estremismo islamico più radicale e fanatico con il pericolo, negli anni a venire, per i Paesi arabi e per l’Europa, di un conflitto dagli esiti non prevedibili.Ma nel mondo occidentale, si sa, pensiamo che la campana suoni sempre per qualcun altro. E invece suona anche per noi .