Presidenzialismo anticipato

Silvio Berlusconi intervistato da Lucia Annunziata categoricamente afferma che l’abolizione del Senato non va bene per come è stata concepita,  e definisce indispensabile l’introduzione del presidenzialismo. Questo, ovviamente, può far saltare il tavolo della riforma istituzionale e della legge elettorale. E’ chiaro, dice: “La proposta del Senato è inaccettabile, non credo che la presenteranno e siamo in contatto con Calderoli per trovare un’altra formula.”. Ricordiamo che domani i nodi della riforma arriveranno in commissione e la forma di governo ed il modo di eleggere il presidente della Repubblica non sono all’ordine del giorno. Maria Elena Boschi dal canto suo risponde al gelo con gelo: “E’ in contatto con Calderoli? Facciano loro, noi andiamo avanti per la nostra strada.”.  In realtà si assiste ad una trattativa tra i partiti per la questione del Senato dove lavorano i capigruppo. Si vuole approvare domani, in commissione affari costituzionali, una traccia di dichiarazione politica impegnativa per la maggioranza e per Forza Italia, che dovrebbe prevedere la riduzione dei sindaci nel futuro Senato, la forte riduzione dei 21 senatori nominati dal Capo dello Stato, la rappresentanza delle regioni in rapporto alla popolazione nella elezione dei consiglieri-futuri senatori. Ed ecco quindi che entra in gioco Roberto Calderoli, che ben conosce la non ignava quaestio ed ha fatto presente che venti leggi regionali, alcune delle quali iper-maggioritarie, non avrebbero garantito la presenza delle minoranze. Una forma di garanzia per chi nelle regioni si trovi all’opposizione. Dei paletti costituzionali da fissare,  definire e centrare. Si è pensato di eleggere i futuri senatori in listini separati da quelli dei consiglieri, come vogliono la minoranza Pd, gli ex grillini e Forza Italia. Domani i relatori presenteranno il testo base del governo unitamente agli emendamenti concordati con la maggioranza. Riguardo al presidenzialismo Berlusconi è sempre stato un suo sostenitore e questa potrebbe essere anche la saponetta su cui potrebbe scivolare la riforma, visto che Renzi potrebbe avere intenzione, appena incassato il primo voto sulla riforma, di auto intestarsi il presidenzialismo. Berlusconi calcisticamente parlando gioca quindi d’anticipo.

Cocis

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