Nel giorno della festa la Juventus vince ancora e avvicina il record di punti dell’Inter di Mancini e quota 100. Antonio Conte da spazio a tante seconde linee lasciando fuori Buffon, Bonucci, Pirlo, Tevez e Llorente. In un’autentica bolgia festante la Juve parte a razzo e già al 4’ Giovinco va vicino al gol con un destro dai venti metri fuori di poco. Dopo mesi, anni di polemiche sui cori beceri contro i morti di Superga e dell’Heysel, i tifosi della Juve si riscattano con uno splendido striscione che recita “Onore ai caduti di Superga” che riceve l’applauso, l’ovazione di tutto lo Stadium anche se uno striscione soprastante sembra dissociarsi recitando “La morte come il rispetto sono uguali per tutti, l’onore solo per i bianconeri caduti”. Un modo incredibile, un pazzesco autogol per rovinare il bel gesto di, a questo punto, parte della curva della Juve. Tornando alla partita, sempre Giovinco spreca uno splendido uno – due volante con Osvaldo calciando male, quasi ciccando il pallone mentre i tifosi bianconeri invocano Antonio Conte chiedendogli di restare a Torino. Dopo un inizio male la partita cala di ritmo e ne approfitta l’Atalanta che non disdegna qualche sortita offensiva con Lichsteiner che chiude in maniera provvidenziale su Bonaventura che sta per presentarsi davanti a Storari. Sul capovolgimento di fronte Consigli toglie da sotto la traversa il colpo di testa di Osvaldo mentre Baselli calcia dalla distanza senza impensierire Storari ma dimostrando la solita personalità che lascia intravedere un grande futuro. Nel secondo tempo le emozioni latitano e l’unico sussulto è un destro di Pogba al 62’ che sorvola la traversa. Al 64’ entra Tevez e cambia la musica immediatamente, la Juve si sveglia e dopo venti secondi Consigli è super su Quagliarella e Pogba mentre Tevez da posizione impossibile calcia fuori. Al 71’ arriva il gol vittoria firmato Padoin: Chiellini serve Pogba che gira di tacco, Tevez non aggancia ma arriva a rimorchio Padoin che batte Consigli. La partita finisce qui, Baselli chiama alla parata Storari all’87esimo prima che all’ultimo secondo Tevez si divori il 2 a 0 e il gol personale numero 20. Al triplice fischio è festa grande.
Sebastiano Borzellino