L’Europa League vola in Spagna a Siviglia, grazie ad un portoghese, grazie a Beto che para due rigori e consegna agli andalusi la terza coppa della loro storia. Una coppa vissuta e vinta col brivido, dagli ottavi in poi. Ora come allora fu decisivo Beto che, dopo la rimonta nel derby dallo 0 – 2, fu decisivo ai rigori. Poi la rimonta col Porto, il gol qualificazione di Mbia al ’94 nella semifinale e poi oggi una partita sofferta, il Benfica a mangiarsi le mani per i tanti gol sprecati e alla fine il tripudio, ancora una volta ai rigori. Continua, invece, per il Benfica la maledizione di Guttmann con l’ottava finale persa dal 1962 ad oggi. Ed oggi Guttmann sembra averci messo lo zampino, ancora più dell’anno scorso. Allora la sconfitta arrivò al 90’, questa volta ai rigori quando il Benfica era favorita. E, beffa nelle beffe, a strappare la coppa dalle mani è stato proprio un portoghese. Neanche Eusebio ha potuto rompere il sortilegio e allora il Siviglia vince e finalmente può dedicare qualcosa a Puerta, il difensore andaluso morto nel 2007. È il trionfo di Unai Emery, grande nel risollevare le sorti del Siviglia, nel dargli gioco e carattere. Ma veniamo alla partita. Il peso di una finale si fa sentire e si ripercuote su un primo tempo che è intenso ma avaro di occasioni prima di esplodere negli ultimi due minuti col Benfica pericolosissimo. La prima emozione però la regala il Siviglia al 6’ con Vitolo che accelera, trova il fondo e metto in mezzo per Bacca ma è decisiva la diagonale difensiva di Siquiera. Al 14’ Garay, difensore col vizio del gol come ha avuto modo di sperimentare la Juve, non trova la deviazione vincente da un metro sull’errore di Beto. La partita oltre a essere è intensa e “maschia” e piena di falli. In uno di questi Alberto Moreno abbatte Sulejmani che cade male sulla spalla destra e viene sostituito con Andrè Almeida con Maxi Pereira che sale a fare l’ala. Proprio Moreno, dopo oltre venti minuti di nulla, si fa trovare in area portoghese e calcia a giro senza però impensierire Oblak mentre al 39’ Bacca reclama il rigore su intervento di Luisao. Sul contropiede successivo Vitolo è decisivo nel neutralizzare il contropiede del Benfica fermando Rodrigo nel momento in cui l’esterno stava per entrare in area presentandosi davanti a Beto. Sul calcio d’angolo successivo Luisao svetta ma manda alto. Il Benfica ha forse pagato il cambio tattico legato all’uscita di Sulejmani ma nel finale si sveglia e, dopo le occasioni di cui abbiamo parlato, al 44’ Amorim illumina il gioco con una palombella che pesca l’inserimento di Maxi Pereira. Beto si addormenta e permette al terzino lusitano di colpire ma il riflesso del portiere è strepitoso e dopo venti secondi nega il gol anche a Rodrigo che, dopo una grande azione personale, calcia di destro che non è il suo piede. Nel recupero episodio dubbio sempre nell’area del Siviglia con Gaitan che sfruttando un rimpallo si invola verso Beto. Fazio interviene da dietro in scivolata con un’azione rischiosissima. Per Felix Brych non c’è nulla e forse ha ragione ma sarebbe almeno angolo. Comunque i dubbi restano perché l’intervento del difensore andaluso è proprio al limite tra palla e piede. Il secondo tempo, invece, è un festival di occasioni mancate soprattutto per il Benfica che al 48’ ha tre occasioni in venti secondi con i tiri di Lima e Rodrigo salvati sulla linea o quasi. E i rimpianti sono legati soprattutto al sinistro di Lima che sbaglia lo stop e permette a Nico Pareja di salvare a un passo dal gol. Dopo quattro minuti è Reyes ad aver sul sinistro la palla del vantaggio ma l’andaluso grazia Oblak calciando fuori. Dopo aver protestato a fine primo tempo, il Benfica se la prende con Brych anche al 55’ e questa volta non ci sono dubbi, sarebbe rigore ma non per l’arbitro tedesco e per l’assistente di porta che non vedono il contatto tra Alberto Moreno e Lima. Non c’è un attimo di pausa, si corre da una parte e dall’altra e prima Vitolo e poi Lima sprecano ottimi contropiedi. È il Siviglia a fare gioco ma le occasioni sono portoghesi e al 71’ ancora Lima spreca in malo modo. Azione spettacolare delle Aguilas con un taglio di Amorim di cinquanta metri a pescare Maxi Pereira che potrebbe calciare ma per eccesso di altruismo appoggia per Lima che, disturbato, cicca il pallone. Doppio, triplo errore per Lima che all’84esimo prova a riscattarsi con una sassata terrificante dalla distanza che Beto toglie da sotto la traversa. Quindi all’85esimo e al 91esimo è Garay ad andare vicino al gol non inquadrando però la porta e allora si va ai supplementari con il Benfica che ha di che rammaricarsi. Ai supplementari succede poco, troppo forte la paura di perdere. Dopo otto il primo brivido è firmato dall’accoppiata Lima – Beto. Il primo calcia una punizione non irresistibile, il secondo riesce a complicarsi la vita respingendo goffamente. Ma al 100’ fa tutto Bacca, si costruisce e spreca il gol: va via in accelerazione lasciandosi alle spalle i difensori lusitani ma grazie Oblak calciando di mezzo esterno, la palla non gira quanto servirebbe e va a fare la barba al palo. Che occasione! A differenza di quanto successo nel secondo tempo è il Benfica a fare la partita ma è il Siviglia ad avere le occasioni come quando al 110’ Gameiro, entrato da poco, calcia sull’esterno della rete dando solo l’illusione del gol. Non succede più nulla e allora l’Europa viene decisa dai rigori dove, come detto prima, l’eroe è Beto che para i rigori di cardozo e Rodrigo mentre gli andalusi sono infallibili. Quattro su quattro e gol decisivo di Kevin Gameiro, capocannoniere di coppa, che manda il delirio Siviglia. La coppa è sua, la coppa di Antonio Puerta.
Sebastiano Borzellino