Riqualificare il patrimonio culturale e paesaggistico delle aree rurali. Con questo obiettivo la giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, ha approvato il secondo bando relativo alla Misura 323 nell’ambito della chiusura del Piano sviluppo rurale 2007-2013. Il governo lucano ha riproposto il bando, il primo sulla stessa misura è stato pubblicato ad agosto 2013, con una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro. L’avviso attiva le azioni “B” e “C”. La prima incentiva gli interventi finalizzati al recupero e alla valorizzazione di manufatti legati alle tradizioni popolari delle aree rurali, quali frantoi, dimore, abbeveratoi e fontane. Devono presentare caratteristiche di pregio storico, artistico, antropologico e paesistico, dimostrate dal vincolo rilasciato dal ministero dei Beni e le Attività culturali, o comunque già sottoposti a verifica o dichiarati di interesse culturale. L’aiuto è diretto anche alla riqualificazione dei manufatti che si trovano all’interno di borgate e centri rurali connessi alla Riforma fondiaria, in quanto considerati strettamente legati all’identità rurale lucana. L’azione “C”, invece, sostiene gli investimenti finalizzati alla fruizione culturale di immobili pubblici o di uso pubblico come le istituzioni documentarie, musei, teatri, spazi e centri espositivi della cultura rurale, comprendendo sia i costi di allestimento, sia gli interventi di adeguamento funzionale. Destinatari del bando sono gli enti pubblici. La domanda di aiuto deve essere presentata utilizzando esclusivamente la procedura informatica messa a disposizione dall’Organismo pagatore e disponibile sul portale Sian tramite un Centro autorizzato di assistenza agricola (Caa) o un libero professionista. Il sistema Sian provvederà a rilasciarle entro 75 giorni dalla data di pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata. Una misura importante, ha commentato l’assessore Ottati, che si muove nella direzione di migliorare l’attrattività delle zone rurali, valorizzando gli edifici e le costruzioni simbolo della cultura contadina e delle sue tradizioni, e rendere disponibili contenitori culturali a servizio delle comunità. Il bando offre un’opportunità per recuperare una parte consistente del patrimonio ad appannaggio delle aree interne da cui possono derivare, con un utilizzo appropriato, ricadute positive e occasioni di sviluppo per l’economia locale.
Clementina Viscardi