La decima tappa del Tour è ancora in corso di svolgimento ma, al di là di chi possa vincere questa tappa o indossare la maglia gialla (in questo momento è lotta tra Nibali e Kwiatkowski) la notizia del giorno è il ritiro di Alberto Contador, il rivale principale di Vincenzo Nibali in questo Tour. La tappa di oggi da Mulhouse a La Planche De Belles Filles era indicata da molti come uno spartiacque decisivo o comunque importante per le sorti di questo Tour con le sue sette salite e i suoi 44 km di ascesa. Ma nessuno poteva immaginare ciò che si materializza ai piedi del Platzerwasel con Alberto Contador che cade e rimane dolorante a terra. Lo spagnolo viene medicato, in particolare al ginocchio, riparte ma la pedalata non sembra buona. Il gruppo per qualche minuto quasi si rialza fino a quando l’Astana di Nibali si mette in testa a tirare, forse per far fuori definitivamente Contador dalla lotta per il Tour ma anche perché in fuga c’è Kwiatkowski, maglia gialla virtuale e soprattutto uomo a cui non si può lasciare troppo margine. Forse sarebbero nate polemiche sul comportamento dell’Astana, ci si sarebbe chiesto se era giusto aspettare Contador o meno. Ma ogni dubbio viene fugato da quello che avviene a 77 km dall’arrivo. Lo spagnolo chiama Michael Rogers, gli da una pacca quasi a ringraziarlo per il supporto e per aver cercato di aiutarlo ma decide di fermarsi e lasciare il Tour tra le lacrime. Senza Froome e Contador, ritiratisi nel Tour forse più “sfigato” della storia, la strada di Nibali verso Parigi è spianata o quasi. Ma dispiace tremendamente che il Tour abbia preso questa piega perché, se su Froome non ci sono raffronti, per quanto visto finora Nibali avrebbe potuto battere tranquillamente Contador su strada. La strada è ancora lunga ma Nibali diventa il logico favorito del Tour anche se forse già lo era per quanto mostrato fino ad oggi per il vantaggio acquisito. I ritiri dispiaceranno in primi proprio al messinese ma, se Nibali dovesse vincere il Tour, speriamo che nessuno sminuisca questa impresa per questi ritiri. Diventa proprio Nibali il faro di una corsa stravolta. Adesso starà a Vincenzo riuscire a non sbagliare, evitare rischi, pericoli e trappole e tenere a bada l’esuberanza di chi come Valverde, porte, Rolland e via dicendo proverà a far saltare il banco e sfruttare un’occasione d’oro.
Sebastiano Borzellino