Nel giorno del ritiro di Alberto Contador che gli spiana la strada verso la vittoria, Vincenzo Nibali con una grande prova di forza mette una seria ipoteca sul Tour de France 2014. Ok, la strada è ancora lunga e, come dimostrano i ritiri di Froome e Contador, le insidie sono sempre dietro l’angolo ma il Nibali visto oggi e più in generale in questi giorni dimostra che questo Tour avrebbe potuto vincerlo anche con i rivali in strada. Vincenzo e la sua Astana hanno controllato la gara e fatto tutto quello che c’era da fare. Hanno aspettato per capire se Contador potesse rientrare, si sono messi a tirare non tanto per tagliare fuori lo spagnolo ma per non lasciare troppo spazio a una pericolo Kwiatkowski in fuga. Quindi a 3 km dall’arrivo di La Planche des Belles Filles ha sferrato l’attacco decisivo, tremendo, che non ha lasciato scampo né a quello che restava della fuga né ai suoi ipotetici rivali e cioè, su tutti, Porte e Valverde. Ipotetici perché oggi trovare un Rivale con la “R” maiuscola credibile allo “squalo” siciliano è davvero difficile perché il Nibali di oggi si è rivelato più forte anche del miglior Froome. Infatti nella salita che rivelò il britannico – sudafricano al mondo il campione italiano ha impiegato 16’07” per coprire i 5.8 km, 8” meno dell’inglese. A dimostrazione di quanto detto prima e cioè che Nibali questo Tour poteva vincerlo anche senza ritiri. Sul traguardo il pensiero è andata alla figlia col pollice in bocca, infatti come spiegato dallo stesso Nibali “Pensavo alla mia bimba perché mia moglie mi dice che mi guarda in tv con gli occhioni spalancati”. Quindi sulla caduta di Contador ha spiegato: <<Mi spiace per Alberto. Io ero due posizioni davanti a lui. C’erano due o tre metri di distanza di sicurezza. Non ricordo se davanti c’era Scarponi. Lui poi ci ha sorpassati. Bennati era dietro e sono andato anch’io. Quando è caduto c’è stato una attimo di paura. Andavamo via a 65 km/h. Anche il volo di Scarponi è stato incredibile. Quando il tempo è così non c’è mai da stare sereni. Mi spiace per Alberto perché potevamo fare un grande spettacolo. Purtroppo la corsa è questa. E ci siamo dovuti mettere a inseguire perché c’era Kwiatkowski davanti. Ci siamo parlati con Porte. Ci siamo fermati un attimo. E poi siamo dovuti riapartire subito. Oggi abbiamo speso moltissimo e un bel giorno di riposo ci vuole per andare avanti fino alla fine>>.
Sebastiano Borzellino