Mentre sulla rotta tra il Giglio e Genova si consuma l’ultimo atto del naufragio della Costa Concordia, in questi stessi giorni ricorre il 58/mo anniversario di un’altra grande tragedia del mare, per certi versi affine e per altri diametralmente opposta, a quella della Concordia: l’affondamento dell’Andrea Doria. Fiore all’occhiello dell’italian style, grattacielo viaggiante con 700 cabine distribuite su 11 livelli, l’Andrea Doria, con 1.706 persone a bordo, fu speronato la notte del 26 luglio 1956 dal piroscafo svedese ‘Stockholm’ alle 23, 4,30 ora italiana, al largo delle coste di New York. Furono 51 le vittime, di cui 42 colte ne sonno. Tutti gli altri furono salvati durante le quasi 12 ore intercorse tra l’impatto e l’affondamento, con la nave pericolosamente inclinata su un fianco. Oggi, quella nave che era ritenuta inaffondabile, giace a 75 metri di profondità nell’Oceano Atlantico, alle porte di New York.
Riprova
La rivoluzione energetica al femminile: le donne guidano gli investimenti nelle energie rinnovabili
La Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e il Veneto sono le regioni italiane che guidano la …