Fondazione antiusura padre Pino Puglisi

MESSINA. La Fondazione antiusura padre Pino Puglisi onlus festeggia un compleanno, i vent’anni di presenza ininterrotta a Messina, prima come Coordinamento messinese antiusura (1994), poi come Associazione messinese antiusura onlus (1998), infine come Fondazione (2001). Vent’anni durante i quali è stata un punto fermo per la città, ma anche per il resto della Sicilia, giacché opera in tutta la regione. I soci che la costituiscono sono oggi l’Associazione messinese antiusura onlus, l’impresa sociale Ecosmed, il MoVi, Movimento volontariato italiano, l’Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela, l’Arci Sicilia. Conduce le proprie attività sia nella sede di via Felice Bisazza 21 a Messina sia, per conto del Comune, al Palazzo Satellite. La Fondazione padre Pino Puglisi onlus, socio fondatore di Fondazione di Comunità di Messina, è allo stesso tempo strumento di contrasto all’economia criminale e strumento di promozione dell’economia sociale ed etica. Opera in tutta la Sicilia. Senza scopo di lucro, assiste e sostiene gratuitamente chiunque sia stato o possa diventare vittima dell’usura fornendo assistenza legale, fiscale e psicologica, ascolto e consulenza alle vittime dell’usura e a coloro che rischiano di diventarlo, consulenza, informazione e assistenza sui sistemi di finanziamento ad imprese e privati per prevenire il ricorso al credito illegale, prestazione di garanzie con banche e istituti di credito per un più facile accesso a finanziamenti e prestiti, promozione e raccolta di segnalazioni e denunce, anche anonime, assistenza della vittima nell’iter processuale successivo alla denuncia. Dal 2003 al giugno 2014 ha gestito 297 pratiche per il Fondo di prevenzione (ex art. 15 L. 108/96) per un importo complessivo di quasi quattro milioni e mezzo di euro (esattamente € 4.319.100). In dieci anni dal 2003 al 2013 ha gestito 27 pratiche per l’attività di microcredito della Regione Siciliana per un importo complessivo di 124.600,00 euro. Nell’ultimo mese e mezzo, in partnership con Banca Popolare Etica e con i fondi donati dai deputati regionali di M5S, ha trattato 67 richieste per il “microcredito siciliano”. Dal 2005 al 2013 si è costituita parte civile in 14 procedimenti giudiziari (e sempre la costituzione di parte civile è stata accettata de plano). Ha trattato, in una dozzina di anni (2001/2013), 25 denunce. Da quattro anni è censita nel report annuale pubblicato dalla Borgomeo & C. Spa sulle attività di microcredito in Italia. Ed è da vent’anni, appunto dal 1994, che la Fondazione, in affidamento e a seguito di bandi pubblici, gestisce lo sportello antiusura del Comune di Messina. Tuttavia, assieme alle “buone notizie” – la messe degli interventi resi ai quali si aggiunge anche il fatto che gli operatori della Fondazione antiusura sono ormai pienamente percepiti da tutte le istituzioni, comprese le forze dell’ordine, come specialisti da consultare e con i quali collaborare – l’attuale situazione di emergenza socio-economica della città consegna alla onlus qualche segnale da non sottovalutare. “Diminuiscono le denunce, l’opinione pubblica appare meno interessata”, spiega Nando Centorrino. “In parte ciò è causato dall’oggettiva complessità degli strumenti legislativi, ma temiamo che anche la crisi in corso possa essere in parte responsabile di una sorta di ‘chiusura’ in se stessi da parte di soggetti a rischio di usura. Proprio per questo, è indispensabile ricordare che esistono strumenti di prevenzione e di aiuto che accompagnano e assistono e che hanno notevole efficacia”.

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