La riforma complessiva della scuola non è stata, diversamente dallo Sblocca Italia e dalla riforma della giustizia, ancora presentata ed interverrà sui programmi, sull’autonomia scolastica e sui docenti. I sindacati non accolgono con favore questo silenzio ed a sentire il segretario generale Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, si tratterà “di tanti provvedimenti scollegati che non sono interventi veri e propri ma semplici spot” e Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, invita il premier “in occasione della presentazione delle linee guida chiarire come intende affrontare la questione delle quote ’96 degli insegnanti”. Parla Damiano dei 4000 insegnanti che pur avendo maturato i diritti per la pensione con la precedente normativa, causa un errore della riforma Fornero, sono stati bloccati per mancanza di coperture finanziarie. Il tutto è stato già discusso in Parlamento a luglio. Matteo Renzi punta molto sul 29 agosto, data del prossimo Consiglio dei ministri, della riforma della scuola e data d’inizio degli ormai famosissimi 1000 giorni, alla fine dei quali ci si ritroverà un’Italia cambiata. Renzi sta pensando di presentare venerdì non solo le tre riforme ma l’intero programma scadenzato fino alla fine del 2017. Una mossa mediatica. Il premier ha già visto Luca Lotti e Graziano Delrio ed ha in programma incontri con Andrea Orlando, Stefania Giannini, Maurizio Lupi e Pier Carlo Padoan. Un successivo faccia a faccia ci sarà con Carlo Cottarelli per parlare di spending review e di tagli. Cottarelli ed il premier si incontreranno dopo le polemiche estive sulla paternità e responsabilità dei tagli. Cottarelli parlerà anche dello sfoltimento di decine di migliaia di società partecipate dei comuni e dell’efficienza energetica degli edifici pubblici. E di tutto quello che riguarda la spending review che sarà il vero pozzo a cui attingere per le riforme, prima tra tutte quella sulla scuola che dovrà sbloccare il contratto degli insegnanti fermo da otto anni. Renzi ha precedentemente promesso un miliardo da inserire nella legge di stabilità. Il Consiglio dei ministri di venerdì approverà le linee guida e poi saranno ascoltati i suggerimenti di famiglie, maestre, professori e studenti. Successivamente, ed entro ottobre, arriverà la riforma.
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