Italia che riparte e registro di classe

Matteo Renzi sintetizza il pacchetto di riforme che sarà lanciato dal Governo nel Consiglio dei ministri di venerdì, non dimenticando il Consiglio europeo di sabato, dove potrebbe concretizzarsi la nomina del ministro degli Esteri Federica Mogherini a ‘lady Pesc’, con un tweet: “Non male questo fine settimana: giustizia, Sblocca Italia, nomine europee, poi scuola e mille giorni. #Italia riparte#Ciao vacanze”. Lo mette in chiaro poi nel messaggio che apre il programma della Festa Nazionale dell’Unità, al via oggi a Bologna, dove ricorda l’agenda di riforme del Governo, sottolineando che le priorità ”riguardano complessivamente l’assetto dell’Italia, la sua capacità di fare fronte agli impegni presi e soprattutto nel pieno del nostro semestre di presidenza dell’Unione”. E questo, ”è il senso dei mille giorni, che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento e invece ne costituisce l’orizzonte, la profondità e l’intensità di un mandato di legislatura. I giorni della Festa dell’Unità di Bologna saranno l’occasione per preparare una stagione di governo che sarà difficile e appassionante, perché stiamo cambiando l’Italia e l’opera di cambiamento andrà avanti “coinvolgendo e non escludendo e correndo, ma senza lasciare nessuno indietro”. Ad esempio, l’azione di Renzi sulla scuola è sensibile e sorprendente con centomila precari assunti subito e che saranno in cattedra dal primo settembre 2015. Assunti a tempo indeterminato per elementari, medie e superiori. Il premier ha diretto ieri sera una riunione a Palazzo Chigi con la delegazione scuola del Pd ed ha spiegato che vorrebbe andare oltre arrivando a centoventimila assunti. L’ufficio del Miur ed il Dipartimento per l’istruzione lavorano a questo piano da quando il governo si insediò. Oggi pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quanto pagare centomila stabilizzati, ovvero assunti. La differenza c’è solo negli stipendi di luglio ed agosto, che i primi non prendono perché licenziati ogni fine stagione, ovvero a giugno. Le supplenze brevi, ovvero non preventivate, si aprono nel corso di una stagione scolastica e riguardano trentamila docenti l’anno al quale aggiungere le 46 mila supplenze fisse e 6 mila supplenze degli insegnanti di sostegno. Sommandoli si otterranno centomila supplenti. In questi ultimi due giorni, che precedono il Consiglio dei ministri, si cercano le risorse per annunciare un piano organico di assunzioni. Il prossimo concorsone del 2015 prevederà questi posti a ruolo. A novembre, successivamente ad un dibattito sulle linee guida sulla scuola, partirà la fase di rinnovo contrattuale. Su quanto detto pesa comunque l’ombra di una condanna, ad ottobre, del governo italiano da parte della Corte di giustizia europea rispetto all’utilizzo dei docenti precari.

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